
L’animatore digitale
Con la Legge 13 luglio 2018, n. 107, anche nota come la buona scuola, emanata dal Governo Renzi, l’informatica entra ufficialmente nella scuola italiana. I commi che sanciscono tale ingresso sono quelli che vanno dal 56 al 59. Il comma 56 recita «Al fine di sviluppare e di migliorare le competenze digitali degli studenti e di rendere la tecnologia digitale uno strumento didattico di costruzione delle competenze in generale, il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca adotta il Piano nazionale per la scuola digitale (PNSD), in sinergia con la programmazione europea e regionale e con il Progetto strategico nazionale per la banda ultra larga». Il comma successivo invita le scuole ad inserire nei rispettivi PTOF «azioni coerenti con le finalità, i principi e gli strumenti previsti nel Piano nazionale per la scuola digitale di cui al comma 56». Il comma 58 elenca otto obiettivi del Piano nazionale della scuola digitale, mentre il comma 59 afferma «Le istituzioni scolastiche possono individuare, nell’ambito dell’organico dell’autonomia, docenti cui affidare il coordinamento delle attività di cui al comma 57. Ai docenti può essere affiancato un insegnante tecnico-pratico. Dall’attuazione delle disposizioni di cui al presente comma non devono derivare nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica”. Il ministero si premunisce di definire la finalità della scuola digitale: «L’educazione digitale non deve porre al centro la tecnologia, ma i nuovi modelli di interazione didattica che la utilizzano. La scuola digitale non è un’altra scuola: è l’assunzione della sfida per l’innovazione della scuola».
Fissato il necessario sistema di riferimento possiamo cominciare ad occuparci del soggetto del presente articolo: l’animatore digitale. Esso è un docente che, interfacciandosi con il Dirigente scolastico ed il Dirigente dei servizi generali ed amministrativi, coordina la diffusione dell’innovazione digitale in base alle azioni previste nel PNSD[1]. Tale figura viene individuata dal Dirigente scolastico su libera candidatura degli aspiranti in base alla Nota Ministeriale prot. N. 17791 del 19 novembre 2015.
Sgomberiamo subito il campo da misconoscenze e da inesattezze: l’animatore digitale, come ben precisato dalla denominazione, non è un tecnico. Al collega che svolge tale funzione, quindi, non bisogna chiedere perché quel dato software non funziona, non bisogna chiedere come preparare un ipertesto, non bisogna pretendere che ci risolva il problema per cui il PC non si collega alla rete. Gli si può chiedere, ad esempio, il valore formativo della costruzione di un ipertesto e dell’informatica in generale. Semplicemente quelli tecnici non sono compiti che ricadono nelle sue funzioni. Al massimo queste cose le si potrebbe richiedere all’assistente tecnico, se presente nell’istituzione.
Il compito dell’animatore digitale è, appunto, quello di animare, di stimolare domande e curiosità, di dare risposte sulle opportunità didattiche offerte dalla tecnologia informatica. In base alla norma, la sua funzione è quella di «Favorire il processo di digitalizzazione delle scuole nonché diffondere le politiche legate all’innovazione didattica attraverso azioni di accompagnamento e di sostegno sul territorio del PNSD»[2].
Le funzioni dell’animatore digitale sono tratteggiate nell’azione #28 del PNSD:
1) formazione interna: stimolare la formazione interna alla scuola negli ambiti del PNSD, attraverso l’organizzazione di laboratori formativi (senza essere necessariamente un formatore), favorendo l’animazione e la partecipazione di tutta la comunità scolastica alle attività formative, come ad esempio quelle organizzate attraverso gli snodi formativi;
2) coinvolgimento della comunità scolastica: favorire la partecipazione e stimolare il protagonismo degli studenti nell’organizzazione di workshop e altre attività, anche strutturate, sui temi del PNSD, anche attraverso momenti formativi aperti alle famiglie e ad altri attori del territorio, per la realizzazione di una cultura digitale condivisa;
3) creazione di soluzioni innovative: individuare soluzioni metodologiche e tecnologiche sostenibili da diffondere all’interno degli ambienti della scuola (es. uso di particolari strumenti per la didattica di cui la scuola si è dotata; la pratica di una metodologia comune; informazione su innovazioni esistenti in altre scuole; un laboratorio di coding per tutti gli studenti), coerenti con l’analisi dei fabbisogni della scuola stessa, anche in sinergia con attività di assistenza tecnica condotta da altre figure.[3]
L’animatore digitale deve essere di pungolo e di sprone per coinvolgere tutti i colleghi nel mettere in pratica i punti previsti dal PNSD. La sua azione, però, deve coinvolgere anche gli studenti e le famiglie. Deve, inoltre, attivarsi per creare reti collaborative con altre scuole o con soggetti esterni, quali potrebbero essere enti del Terzo Settore, centri culturali e quant’altro oppure, dove possibile, con università.
Proporre ed organizzare incontri formativi su argomenti che ricadano nell’ambito del PNSD. Proporre attività didattiche che sfruttino al meglio gli strumenti informatici. Si pensi alla costruzione di mappe con software specifici, si pensi all’implementazione di ipertesti, si pensi alla produzione di semplici software con suite per la produttività personale. In ogni scuola esistono suite di tale tipo (OpenOffice®[4], LibreOffice®[5], MS-Office®[6]) che permettono sia di creare documenti di tipo diversi: testi, fogli di calcolo, database e grafici.
Quasi tutte le scuole hanno ormai una LIM in ogni classe, strumento che non sempre viene utilizzata al meglio e di cui non si sfruttano tutte le potenzialità.
Compito dell’animatore digitale è anche quello di attivarsi per proporre, ad ogni docente e per ogni disciplina, un uso più creativo e più produttivo di tale strumento, molto flessibile.
Vi sono software gratuiti che possono rendere molto più coinvolgente la classica ed ineludibile lezione frontale. Poll everywhere, ad esempio, è un plug-in per MS-Power Point ®. Un plug-in è un componente software che aggiunge alcune funzionalità ad un programma esistente. Questo plug-in che vi propongo permette di creare delle slide in cui porre delle domande a scelta multipla, a risposta multipla o ancora domande del tipo: «Cosa è per te l’amicizia. Rispondi con una sola parola». I ragazzi sono chiamati a rispondere utilizzando i loro cellulari o i loro tablet collegandosi all’indirizzo proposto automaticamente sullo schermo. Le slide così preparate vanno inserite nella presentazione che serve come filo conduttore della lezione nei punti ritenuti più strategici.
A mano a mano che i ragazzi rispondo sullo schermo si formeranno grafici, a torta o a barre, oppure una nuvola di parole, a seconda del tipo di domanda, che si aggiorneranno in tempo reale. Sarò autonoma scelta dell’insegnante dare un tempo limite o aspettare che tutti i ragazzi rispondano. La versione gratuita permette il collegamento di max 20 alunni, numero accettabile considerando la fisiologica percentuale di assenze.
Con tale accorgimento è molto più facile catturare l’attenzione della classe e mantenerla a livello elevato per più tempo. Non si tratta e non vuole essere, si badi bene, una proposta di verifica, bensì si propone come una ulteriore opportunità per riflettere sull’argomento della lezione ed eliminare dubbi, equivoci e misconoscenze.
In appendice vengono elencati alcuni siti dove è possibile trovare software simili.
Ben conscio di non avere esplorato a fondo ed in modo esaustivo la funzione dell’animatore digitale, mi riprometto di farlo in un prossimo articolo.
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- Studenti felici?
- Stilare un’UdA
Breve sitografia:
- https://www.polleverywhere.com/app/powerpoint/win
- https://www.flippity.net/
- https://wordwall.net/it-it/community/giochi-lim
- https://www.maestroalberto.it/2017/09/12/flippity-trasformare-facilmente-fogli-di-calcolo-modelli-e-template-di-google-in-flashcard-e-giochi-didattici/
- https://lameladiodessa.wordpress.com/giochi-matematici-lim/
- https://cmap.ihmc.us/
- https://freemind.download.it/
- https://thedigitalprojectmanager.com/tools/best-free-mind-mapping-software/
Immagini: le foto, tutte scattate dall’autore dell’articolo, rappresentano il centro storico di Crotone.
[1] Fonte: Istituto Comprensivo Statale “C.So Matteotti – Rignon”
[2] Nota Ministeriale prot. N. 17791 del 19 novembre 2015
[3] Piano nazionale per la scuola digitale
[4] https://www.openoffice.org/it/
[5] https://it.libreoffice.org/
[6] https://www.microsoft.com/it-it/microsoft-365/get-started-with-office-2021?market=it