Leggere una fotografia

Leggere una fotografia

6 Agosto 2023 0 Di giuseppe perpiglia

In questo periodo di meritato riposo è abbastanza comprensibile alleggerire anche l’oggetto di questo blog. a tale scopo vi propongo la lettura, molto personale e quindi molto opinabile, di tre foto che ho scattato in momenti diversi e con diversi stati d’animo.

Ho già postato un articolo in cui illustro quanto la fotografia possa essere utile in un percorso di crescita dei ragazzi di qualunque età.

Oggi, grazie ai cellulari ed ai tablet, chiunque è in grado di riprendere miriadi di immagini, anche di una certa qualità tecnica. Far capire ai ragazzi che è possibile, con le foto, comunicare ben oltre i limiti di un edonismo di facciata potrebbe essere una sfida interessante. La sfida, però, non deve riguardare esclusivamente il docente di educazione all’immagine, ma dovrebbe essere una sfida trasversale a più discipline, in primo luogo lettere. Si pensi, anche, a titolo di esempio, ad un mini-safari fotografico nel giardino della scuola. tutti i cellulari sono provvisti di obiettivi in grado di fotografare in modalità macro che permette di avvicinarsi di molto al soggetto. In tal modo è possibile mettere in evidenza particolari come corolle, petali, foglie, gemme e quanto la fantasia dei ragazzi, sempre molto vivida, riesce a trovare. Ancora, si potrebbe pensare ad un erbario basato su immagini.

Ma ora lasciamo spazio all’argomento principale del presente articolo.

Titolo: Tra natura e modernità Autore: Giuseppe Perpiglia

La foto è stata presa con un teleobiettivo da una posizione leggermente sopraelevata e presenta una grana evidente ma piuttosto fine. Il teleobiettivo appiattisce la prospettiva.

La foto è nettamente divisa in tre fasce di diversa grandezza. Quella più in alto è occupata dal celeste del cielo limpido, quella in primo piano è occupata, invece, dal verde di una bassa vegetazione erbacea movimentata da palme, mentre la fascia centrale, nettamente predominante, è occupata dall’azzurro del mare. La foto è stata scattata in una giornata ventosa come dimostrato chiaramente dalle foglie delle palme nettamente flesse verso sinistra.

Il taglio quasi quadrato induce un certo qual senso di disagio perché lo sguardo sarebbe portato ad una visione più ampia trattandosi di un panorama. Nella foto sembra predominare la natura ma vi sono alcuni elementi che indicano la presenza dell’uomo. I tralicci sullo stesso piano delle palme, la presenza discreta di un comignolo sull’estremità di destra che sporge dalla fascia verde e si confonde con la macchia scura delle fronde degli alberi e, per quanto piccola e lontana dal punto di ripresa, la presenza molto più inquietante di una piattaforma per l’estrazione del gas naturale, attività che provoca gravi problemi di subsidenza.

Il significato che questa foto potrebbe veicolare è quello di un ambiente falsamente ecologico per nascondere la continua prevaricazione che caratterizza la relazione dell’uomo verso la natura.

Titolo: Transizioni Autore: Giuseppe Perpiglia

 La ripresa dal basso con uno zoom 10x ha permesso di isolare due soggetti molto distanti nel tempo ma così vicini nello spazio. Lo sfondo, omogeneo, è costituito, nel lato sinistro, dal cielo particolarmente terso. L’occhio è guidato verso il gruppo di soggetti principale dalla cornice costituita dagli edifici.

Il contrasto cromatico tra il cielo e la calda tonalità del muro che regge le antenne paraboliche ed il lampione conferisce maggiore vivacità all’immagine.

La foto è stata scattata nelle ore centrali della giornata ma le ombre sono abbastanza obblique perché era una giornata autunnale (10 ottobre 2022, ore 11:20).

Le ombre nette ed incise conferiscono profondità alla scena attenuando l’appiattimento di prospettiva dovuto all’utilizzo della lunga focale.

La composizione è semplice e pulita e l’attenzione è catturata dal lampione a muro il cui colore scuro si staglia nettamente contro il cielo blu intenso. L’immagine è quasi equamente divisa in tre parti: a sinistra il cielo contro cui, come detto, si staglia il vecchio lampione a muro che occupa la parte centrale dell’immagine, mentre a destra sono presenti le antenne paraboliche, che indicano la modernità.

La contestualizzazione è fornita dalla presenza in basso a destra della “storica” targa che indica una nota via del centro storico e dall’architettura dei palazzi.

Altro contrasto che enfatizza il contrasto tra vecchio e nuovo è data dalla semplicità essenziale del vecchio lampione rispetto al disordine dell’intreccio di cavi telefonici ed elettrici per il collegamento delle antenne paraboliche.

Nella foto la presenza dell’uomo costituisce quasi una filigrana perché la si evince indirettamente dalle sue opere.

L’immagine, nel proporre questa “strana coppia”, rimanda alla convivenza non sempre facile e pacifica fra il passato ancora utile ed un presente sempre più proteso verso il futuro e la spersonalizzazione. Il passato è spesso mal sopportato mentre le aspettative poste sul futuro sono di frequente sovradimensionate.

Titolo: Qui ed oltre Autore: Giuseppe Perpiglia

Foto semplice e lineare in cui vi sono due piani ben distinti. La composizione è pulita, essenziale.

Il primo piano è occupato da un albero senza foglie e sta ad indicare la stagione invernale, cosa che contrasta con la luminosità della scena.

Il piano dell’orizzonte e l’albero in primo piano rispettano la regola dei terzi, il che dà equilibrio all’immagine. Gli scogli che si protendono nel mare danno un lieve senso di movimento così come l’arzigogolata ramificazione dell’albero.

L’esposizione è perfetta così come l’inquadratura.

Al centro dell’immagine si intravede, in lontananza, un punto che ad uno sguardo più attento permette di riconoscere una piattaforma per l’estrazione di petrolio o di gas. Questo particolare è in contrasto con l’aspetto naturalistico della scena i cui soggetti principali sono la sabbia, il mare ed il cielo, oltre l’albero.

Quest’ultimo, seppure in primo piano, assume la funzione di quinta che dà maggiore profondità al panorama.

Per quanto la foto sia stata scattata in una giornata piena di sole, presumibilmente nel primo pomeriggio, come indicato dall’ombra dell’albero appena accennata in basso verso destra, il senso di profondità è dato soltanto dalla prospettiva della sabbia che si perde nel mare e dalla linea dell’orizzonte che separa nettamente quest’ultimo dal cielo.

La staticità della foto enfatizza il senso di calma che da essa traspare e la grandezza della natura. La sensazione che la foto trasmette, infatti, è un senso di contemplazione della natura, vista come amica, come opportunità, come obiettivo verso cui tendere.

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