La risorsa giovani

La risorsa giovani

16 Luglio 2023 0 Di giuseppe perpiglia

Nello scorso mese di marzo 2023 mi è capitato di partecipare a due avvenimenti che potrebbero sembrare completamente slegati tra loro. Nella giornata di domenica 26 marzo, infatti, ho partecipato alla visita di un’antica torre d’avvistamento (Torre Scifo o Torre Capo Pellegino, nel territorio comunale di Crotone) nell’ambito delle giornate di primavera organizzate dal FAI, Fondo per l’ambiente italiano, ente del Terzo Settore, senza scopo di lucro, fondato nel 1975.

Il secondo evento a cui ho partecipato è consistito nella presentazione di un libro particolare. Il titolo è già di per sé esemplificativo “Crescere con il volontariato – Testimonianze di un impegno comune tra scuola e volontariato nel crotonese”, stampato nel mese di marzo 2022 dalla casa editrice Edizioni Lavoro per conto di Anteas “San Paolo” di Crotone.

Nel libro, che mi è stato regalato con dedica, dopo i saluti del presidente della sede crotoniate, nonché dell’Anteas regionale della Calabria, Cataldo Nigro, e del coordinatore del premio, il giornalista Iginio Carvelli, nel volume vengono integralmente presentati tutti i lavori dei partecipanti alle cinque edizioni del premio.

L’ANTEAS “San Paolo” di Crotone, infatti, nell’anno scolastico 2015-2016 ha indetto un premio letterario dal titolo “Volontariato e partecipazione” destinato alle studentesse ed agli studenti delle classi quarte e quinte degli istituti della scuola secondaria di secondo grado della provincia di Crotone.

Cosa unisce questi due eventi? È presto detto: i giovani, per un verso, ed il volontariato, per un altro, due motivazioni che in parte si sovrappongono.

Il FAI, come già detto, è un ente del Terzo Settore (Enti del Terzo Settore) senza scopo di lucro, quindi un’associazione di volontariato. In occasione delle giornate di primavera del 25 e 26 marzo ha chiesto ed ottenuto la collaborazione del liceo “Gian Vincenzo Gravina” che offre ai suoi studenti ben cinque indirizzi diversi. I ragazzi del liceo hanno curato l’accoglienza, si sono occupati, con preparazione e professionalità, di illustrare riferimenti storico-artistici della Torre Scifo e, dulcis in fundo, hanno allietato i visitatori con un balletto che ha riportato i numerosissimi visitatori (circa 1600!) ai fasti magno-greci della cui cultura la nostra terra è profondamente impregnata. Un grazie di cuore alle ragazze ed ai ragazzi che hanno svolto al meglio i compiti loro assegnati, con preparazione e professionalità, rendendo ancora più piacevole ed interessante una giornata già di per sé piacevole ed interessante. Un sentito e doveroso grazie, però, va anche al dirigente, professore Antonio Santoro, ed ai docenti che si sono resi disponibili ad aprire la scuola al territorio e le menti ed il cuore delle studentesse e degli studenti ad esperienze di vita vissuta.

Il premio letterario dell’Anteas “San Paolo”, invece, rappresenta uno spaccato, seppure molto parziale, di cosa pensino i giovani sull’impegno sociale e sul volontariato. Leggendo gli oltre trenta elaborati riportati sul volume, molti sono stati i pensieri ed i concetti che mi hanno colpito perché spia di una visione del mondo e della comunità che ben pochi di noi adulti sono pronti a riconoscere ai giovani.

«Il volontariato si identifica anche come “ricostruttore sociale”» è una frase scritta dall’alunno Mattia Scalise frequentante il liceo classico “Pitagora” di Crotone. In questa sette parole è racchiusa, in modo semplice e diretto, una grande funzione del volontariato, al di là della specifica funzione che svolge e dello specifico campo in cui esso agisce. Il tema della coesione sociale è presene anche in altri elaborati il che sta a significare che i ragazzi hanno colto perfettamente l’essenza sociale del volontariato.

Molto presenti, inoltre, i richiami alla crescita personale legata al dono ed anche questa volta possiamo trarre delle facili conclusioni. I ragazzi, almeno non tutti, non si lasciano abbagliare dai lustrini e dalle paillettes che caratterizzano l’apparire, segno di vuota ed inane rincorsa ad un estetismo fine a sé stesso. I ragazzi, invece, dimostrano di avere, anche in questo caso, un’aspettativa del loro futuro che va ben oltre i logori luoghi comuni che su di loro hanno edificato e sedimentato gli adulti.

Mi piace proporre un’altra frase estrapolata, questa, dal lavoro di Giovanni Bonaccio del liceo scientifico “Filolao” di Crotone: «Le motivazioni che animano i volontari sono certamente la solidarietà, l’amore per il prossimo, la voglia di fare del bene: sentimenti molto normali ma oggi considerati straordinari». Continuando a leggere l’elaborato di questo ragazzo troviamo ancora una frase forte: «Il mio parere è che vi siano motivazioni inconsce che fanno soprattutto riferimento a sé stessi piuttosto che ai destinatari dei servizi: il bisogno di autorealizzazione, la necessità di trovare una propria identità, il desiderio di relazione con gli altri». Continua affermando che «il volontariato è un servizio di tolleranza, di solidarietà, una ginnastica periodica che tiene in allenamento la testa, che insegna a ricordare che esistono gli altri, quelli più deboli». Questo anelito verso un mondo pieno di speranza in cui si affermino definitivamente la la solidarietà e l’attenzione all’altro, non impedisce loro di essere realisti. Infatti, Pasquale Lazzaro del liceo classico “Diodato Borrelli” di Santa Severina (KR) scrive: «Associazioni sorte operando gratuitamente, a mano a mano sono diventate veri e propri contenitori di denaro, dove vediamo agire speculatori e truffatori».

Il volontariato, quello vero e coerente con i propri principi morali, ha una grande responsabilità rispetto alla quale non si può tirare indietro ed è quella di estromettere dal suo corpo le cellule malate, le mele marce che infangano tutto il resto. Analoga responsabilità, però, seppure per altri versi, investe anche al scuola. In particolare per quanto riguarda l’insegnamento di educazione civica. Infatti, quale migliore e più efficace risorsa del volontariato e del Terzo Settore per promuoverla in modo vivo e vissuto? L’unica attenzione, inderogabile, che deve avere la scuola, è quella di scegliere associazioni affidabili e persone altrettanto affidabili con cui collaborare per portare esempi vivi e reali di cittadinanza attiva.

Le risorse presenti sul territorio sono numerose e per orientarsi potrebbe essere strumentale rivolgersi ai CSV -Centri Servizi al Volontariato- che rappresentano veri e propri punti di repere per contattare tutte le associazioni di volontariato, le organizzazioni non profit, le cooperative sociali egli enti del Terzo Settore (Enti del Terzo Settore) in generale.

Altra risorsa che può efficacemente affiancarsi al Terzo Settore è l’approccio pedagogico del service learning, l’apprendimento per servizio diffuso in Italia dall’opera appassionata ed incessante del professore Italo Fiorin (quello del documento Indicazioni nazionali e Nuovi scenari). In estrema sintesi, si tratta di guardarsi attorno, scegliere un problema, ipotizzare una soluzione e metterla in pratica. Il momento finale, che deve però accompagnare tutto il percorso, è la riflessione sulle varie tappe del percorso stesso e, con maggiore enfasi, sul risultato raggiunto focalizzando l’attenzione sui punti di criticità e sui punti di forza in modo da rendere attivo e significativo l’apprendimento che sottostà al servizio. Per una più ampia trattazione sul service learning si rimanda ad altri articoli presenti su questo stesso blog.

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Tutte le immagini sono scatti dell’autore dell’articolo e rappresentano Cirò Marina (kr)