Stilare un’UdA

Stilare un’UdA

5 Febbraio 2023 0 Di giuseppe perpiglia

L’unità di Apprendimento (UdA) rappresenta l’unità funzionale del processo di insegnamento-apprendimento. Essa deve configurarsi come un’occasione didattica significativa per gli allievi. La sua strutturazione deve tenere conto dell’unitarietà del sapere senza limitarsi alla sola trasmissione di conoscenze ed abilità, altrimenti si dovrebbe parlare di unità didattica. Al contrario, deve tendere alla formazione integrale della persona, promuovendo lo sviluppo di competenze trasversali e disciplinari attraverso l’utilizzo della didattica laboratoriale. L’UdA deve porre il ragazzo al centro dell’azione didattica e richiedere la sua partecipazione attiva, sia individualmente, sia nei lavori di gruppo. Essa deve favorire la costruzione personale delle conoscenze. Ancora, deve fare ricorso ad attività e strumenti diversificati, anche, se non soprattutto, innovativi e tecnologici, per consentire e realizzare la personalizzazione dell’apprendimento. Nella realizzazione concreta di un’UdA si richiede una continua attenzione ai processi di apprendimento dei ragazzi e una notevole flessibilità per riadattare il percorso in itinere in base alle risposte degli allievi ed alle opportunità di apprendimento e/o ampliamento che si potrebbero presentare. Nel progettare un’UdA bisogna partire da alcuni punti fermi:

  • Argomento
  • Compito
  • Correlazione tra compito, competenze ed obiettivi formativi e cognitivi
  • Pianificazione dei tempi e delle scadenze
  • Valutazione
  • Certificazione

L’argomento e/o il titolo

L’argomento e/o il titolo vanno formulati, preferibilmente, all’infinito e devono evidenziare la competenza che il docente intende sviluppare mediante le situazioni di lavoro o di studio indicate nel percorso laboratoriale e devono collocarsi all’interno di un unico frame work rappresentato dal curricolo verticale. Il compito unitario Indica il prodotto ed il percorso, cioè che cosa i ragazzi devono realizzare concretamente durante o al termine dell’UdA e quali sono le operazioni chiave che gli stessi ragazzi sono sollecitati a compiere durante il percorso didattico.

Il compito unitario

Indica il prodotto ed il percorso, cioè che cosa i ragazzi devono realizzare concretamente durante o al termine dell’UdA e quali sono le operazioni chiave che gli stessi ragazzi sono sollecitati a compiere durante il percorso didattico.

La competenza

Bisogna dichiarare la competenza prevalente che si intende perseguire scegliendola tra:

  • le otto competenze chiave indicate dal Parlamento europeo e dal Consiglio europeo nella direttiva del 22 maggio 2018;
  • le competenze indicate nel Profilo in uscita dello studente al termine del primo ciclo di istruzione;
  • le competenze indicate nei traguardi di competenza disciplinari delle Indicazioni nazionali 2012 per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione;
  • le competenze di cittadinanza.

Gli obiettivi di apprendimento

È necessario elencare 2-3 obiettivi di apprendimento irrinunciabili, anche questi tratti dalle Indicazioni nazionali 2012, riferiti a conoscenze e abilità disciplinari da potenziare.

Gli obiettivi formativi

Sono la riformulazione degli obiettivi di apprendimento, ricavati dai documenti nazionali vigenti, ritenuti indispensabili per lo sviluppo della competenza attesa in una specifica UdA. Negli obiettivi formativi le conoscenze e le abilità richieste vengono contestualizzate in relazione alla classe e formulate in modo da essere verificabili.

Le attività laboratoriali

Si illustrano le modalità di svolgimento delle attività, i passaggi operativi che i ragazzi devono compiere, le azioni e le attenzioni dell’insegnante. Bisogna esplicitare un percorso didattico concreto, avente al centro “cosa l’alunno deve fare” e “come lo deve fare”, individualmente, in gruppo o a classe intera, in modo tale che egli possa giungere alla scoperta di conoscenze significative e all’acquisizione delle abilità e delle competenze previste. La descrizione delle attività deve essere articolata in fasi, con l’indicazione dei tempi e dei materiali necessari. È necessario, inoltre, fornire delle proposte su come monitorare il lavoro in itinere, allo scopo di intervenire prontamente, se necessario, nei momenti topici e/o problematici o, ancora, per suggerire le opportune strategie dettate dalla contingenza. Non bisogna dimenticare che in una “classe reale” possono essere presenti anche alunni in difficoltà e quindi, attraverso la ricerca di metodi efficaci e diversificati, si deve essere in grado di offrire spunti ed indicazioni per le “classi difficili” e per gli alunni con problemi di attenzione o livelli di partenza e prerequisiti non completamente adeguati. Una fase delle attività laboratoriali molto delicata è quella dedicata alla realizzazione del prodotto che rappresenta la logica conclusione di tutto il percorso.

Verifica, valutazione e monitoraggio

La dimensione della valutazione accompagna, in forme e modi diversi, tutto il processo ed il percorso didattico. In questa sezione dell’UdA devono essere presi in considerazione i vari aspetti relativi al monitoraggio, alla verifica ed alla valutazione, sia ex ante, sia in itinere, sia ex post.

monitoraggio

L’unità di apprendimento deve riportare in modo quanto più chiaro possibile:

  • indicazioni su come effettuare l’osservazione e la registrazione sistematica dei comportamenti e dei processi più rilevanti, riferiti al percorso didattico;
  • individuazione degli snodi fondamentali del processo di apprendimento e delle possibili strategie per controllarli;
  • la riflessione personale dell’alunno sul processo e sugli esiti degli apprendimenti, sul contributo fornito e sul gradimento delle attività mediante opportune domande o stimoli di riflessione.

verifica

La verifica del livello di acquisizione delle competenze e delle abilità, previste per gli obiettivi formativi, deve essere effettuata mediante osservazioni, prove, test, con la loro chiara indicazione della tipologia e, magari, con possibili esempi. Altri elementi per attuare la verifica possono essere le esercitazioni proposte nel corso delle attività laboratoriali, così come l’analisi del prodotto finito.

valutazione

Tale attività, in base ad espliciti parametri e criteri definiti a monte, deve consentire di definire i livelli di accettabilità e di eccellenza. È bene prevedere l’utilizzo di rubriche valutative che, attraverso una serie, più o meno complessa, di indicatori, contribuiscano ad evidenziare il livello raggiunto nello sviluppo delle competenze. Essa deve tendere a fare in modo che possa restituire il valore educativo e formativo dei processi attivati, ossia mirare ad intrepretare e comprendere ciò che ha senso, significato ed importanza nelle trasformazioni progettate e/o accadute. La valutazione è indispensabile, come più volte affermato, per conoscere il livello di acquisizione di una competenza. Per valutare una competenza bisogna progettare un’UdA che sia finalizzata ad un compito e quindi osservare, in base a criteri ed a descrittori predisposti in precedenza, il processo che porta alla sua realizzazione.

Le UdA cui si è fatto riferimento fino a questo momento, sono UdA di tipo disciplinare, cioè rimangono all’interno di una unica disciplina. Molto più efficaci, sia per l’acquisizione di contenuti, sia per il raggiungimento dei diversi obiettivi formativi, sono le UdA interdisciplinari. In estrema sintesi, esse sono delle UdA caratterizzate dalla condivisione di un prodotto finale realizzato con l’apporto di più discipline. Il punto iniziale, che poi contaminerà di sé tutto il progetto, è quello di individuare delle situazioni di compito in grado di consentire a più discipline di concorrere al raggiungimento di una meta comune. Tale tipologia di UdA consente un intervento coordinato, intenzionale e congiunto di più discipline, ognuna all’interno del proprio monte ore, senza bisogno di fare ricorso ad ore aggiuntive, magari in ambito pomeridiano, per un laboratorio strutturato.

I vantaggi che tali interventi offrono sono molteplici:

  • offrono ai ragazzi occasioni di lavoro più significative e, quindi, più motivanti;
  • evidenziano gli stretti legami tra discipline diverse e come le conoscenze e le abilità apprese in ambiti diversi possano concorrere alla realizzazione di uno stesso compito;
  • consentono di scegliere un prodotto finale più complesso e favoriscono il reale sviluppo di competenze trasversali.

Le UdA interdisciplinari dovrebbero essere la regola. In ogni caso è bene che il Consiglio di classe operi di comune accordo su spunti operativi condivisi, naturalmente legati a chiari riferimenti valoriali e culturali, che ogni docente, tenendo conto della specifica realtà in cui opera, dovrà poi modificare ed adattare al suo contesto, per rendere più efficace l’azione didattica. Sarà opportuno, inoltre, condividere preliminarmente, con i docenti che intervengono sullo stesso gruppo classe, la scelta di alcune competenze da perseguire, indipendentemente dalla disciplina, ricavandole dai documenti nazionali vigenti, perché una progettazione coordinata risulterà più incisiva per lo sviluppo integrale della persona degli allievi. Per rendere più evidente e più chiaro il percorso seguito nella progettazione di ogni UdA, è bene arricchirne la struttura esplicitando le competenze attese e gli obiettivi di apprendimento disciplinari che sono a fondamento della proposta didattica, tratti dai documenti attualmente in vigore. Di seguito viene proposto un modello di l’Unità di Apprendimento così come è stato elaborato dal gruppo di lavoro dell’ultima istituzione scolastica che mi ha visto come docente. Tale proposta è curvata su una classe seconda della scuola primaria di primo grado ed è volutamente completa; questo permette che risulti ancora più agevole modificare tale proposta in base alle esigenze ed alle convinzioni di ognuno, in particolare per quanto riguarda l’adattamento ai diversi ordini di scuola.

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