
Il WebQuest
Che i giovani siano irresistibilmente attratti dalla rete è dato notorio e definitivamente acquisito. Che la rete sia uno strumento a due facce è fatto anch’esso assodato. Internet, con tutti i social che lo abitano, infatti, può essere, come lo è, molto utile o molto dannoso e negativo. Essendo uno strumento, i suoi effetti non dipendono direttamente, se non in minima parte, dalle proprietà caratterizzanti dello strumento stesso, bensì dall’uso che di tale strumento se ne fa.
La scuola non può certo tralasciare questo importante e flessibile strumento bollandolo, sic et simpliciter, esclusivamente come negativo e finalizzato soltanto ad episodi di cyberbullismo o altre violenze psicologiche. Gli internauti ed i leoni da tastiera non sono tutti necessariamente degli hater, cioè persone che odiano tutti e tutto per il solo piacere di farlo. È necessario che la scuola sia in grado di confrontarsi con tale innovativo strumento facendone emergere e proponendone le caratteristiche positive e promuovendone un uso strumentale ai propri fini.
Con questa idea, oggi voglio proporvi un uso non certo nuovo della rete ma che, a mio modesto parere, merita di essere preso in seria considerazione ed utilizzato con maggiore frequenza. Mi riferisco al webquest. Letteralmente significa ricerca sul web, ma in realtà è molto più. Il webquest, infatti, è una strategia didattica che consente agli studenti di ricavare informazioni in Internet tramite un processo guidato dai docenti. È, quindi, un metodo di apprendimento orientato alla ricerca ed all’indagine e favorisce il pensiero critico e l’apprendimento collaborativo (Sonia Melilli).
Tra i punti caratterizzanti di un webquest possiamo elencare i seguenti:
- È un particolare tipo di ricerca che interessa tutta la classe;
- Promuove e stimola il pensiero di ordine superiore: analisi, creatività, capacità critica;
- Il docente, selezionando le fonti, mette in evidenza l’uso delle informazioni piuttosto che la loro ricerca e raccolta;
- Il webquest è molto più produttivo se svolta tramite lavori di gruppo con la suddivisione delle attività distinte in ruoli.
Il webquest è un vero e proprio programma operativo che si articola in sei fasi:
- Introduzione in questa prima fase il docente illustra obiettivi e finalità del compito assegnato. È finalizzata alla condivisione del programma proposto e, quindi, ad incrementare il coinvolgimento degli alunni e la motivazione in quanto si sentiranno soggetti attivi e non semplici destinatari di scelte altrui.
- Compito riguarda l’esplicitazione della consegna, cioè cosa viene richiesto di fare e cosa si chiede di ottenere al termine dell’attività proposta. Il compito dovrebbe essere significativo e divertente. Il nodo focale è la creazione della giusta attività.
- Risorse Sono riferita a quelle che dovrebbero essere utilizzate dagli studenti e sono rivolte all’uso delle informazioni e non tanto alla loro ricerca. Prima della proposta, il docente avrà avuto cura di selezionare una serie di siti ritenuti strumentali al migliore e più efficace svolgimento del compito assegnato. A corollario della sitografia consigliata è bene fornire i criteri eventualmente necessari per il loro più efficace utilizzo e per reperire eventuali materiali esterni. Sebbene l’insegnante possa cercare le risorse online in un passaggio a parte, è bene incorporarle nella parte del processo in cui saranno necessarie, piuttosto che includerle come una lunga lista altrove. Avere risorse offline (come docenti ospiti o modellini tridimensionali) può contribuire notevolmente ad aumentare l’interesse degli studenti.
- Procedimento In questa fase in cui il docente suggerisce le varie tappe in cui il lavoro da svolgere viene articolato ed in cui accompagna i ragazzi verso il prodotto finale. È bene, comunque, non essere eccessivamente invasivi e lasciare campo libero ai ragazzi. Il docente deve limitarsi a promuovere e stimolare l’autonoma organizzazione e determinazione degli studenti.
- Valutazione è molto produttiva l’esplicitazione e la condivisione dei criteri di valutazione, sia del singolo che del gruppo. Se il ragazzo conosce su cosa e come sarà valutato e cosa dovrà curare maggiormente si sentirà più sicuro e, di conseguenza, sarà più motivato. I criteri di riferimento dovrebbero essere equi, chiari, coerenti e specifici per i compiti stabiliti.
- Conclusione è chiaramente la fase finale in cui i ragazzi, suddivisi nei diversi gruppi formati all’inizio, presentano il risultato del loro lavoro. Tale fase deve primariamente rappresentare il tempo dedicato alla riflessione e alla discussione dei possibili approfondimenti.
Sulla rete è possibile trovare diversi esempi di webquest. Se ne trovano diversi sui siti elencati alla fine del presente articolo.
Durante tutto lo svolgersi del webquest il ruolo del docente deve essere di sostegno, quello di colui che interviene soltanto quando se ne ravvisa il bisogno. Il suo primo compito è mettere a punto la struttura, di cui la sitografia è solo una parte, in modo che il ragazzo possa concentrarsi esclusivamente sull’esecuzione del compito e non sulla ricerca delle informazioni. Al docente, inoltre, spetta il compito e la funzione di mediatore dei processi di interazione e di apprendimento. Sempre del docente è il compito importante e delicato di favorire il dialogo ed il confronto nei momenti di difficoltà o di calo della motivazione.
Vantaggi
Da quanto espresso fino ad ora, è facile capire che il webquest poggi sul paradigma del costruttivismo in quanto promuove la costruzione personale del proprio sapere. L’allievo è chiamato ad essere, infatti, protagonista attivo del proprio processo di apprendimento, seppure con l’ausilio e la guida del docente. Il ragazzo, inoltre, è chiamato a lavorare in una dimensione cooperativa il che stimola la collaborazione e la creazione di relazioni sociali e civiche che arricchiscono il processo formativo della persona come soggetto integrale. La strategia di apprendimento del webquest stimola l’acquisizione di conoscenze ed abilità tramite la collaborazione, il confronto, la corretta gestione dei conflitti e la condivisione del lavoro e dei risultati. In tal modo, quindi, vengono promosse e potenziate le competenze trasversali. I vantaggi del webquest, inoltre, interessano anche il miglioramento della capacità di analisi, di sintesi e di valutazione dei ragazzi. Altra particolarità non da poco è che il webquest è molto flessibile ed è possibile adattarlo facilmente alle varie discipline che lo possono utilizzare per superare i limiti della classica lezione frontale, spesso noiosa, perché in essa i ragazzi sono relegati al ruolo di “oggetti” riceventi. Nel webquest, invece, il ragazzo è e si sente protagonista assoluto, è chiamato a mettersi in gioco ed in tal modo saggia i propri limiti e le proprie inclinazioni. Ancora, il protagonismo porta con sé la responsabilità delle proprie azioni il che stimola l’autovalutazione.
Limiti
Come ogni strumento, i WebQuest non sono la chiave universale da poter utilizzare sempre e comunque. infatti, il webquest è poco indicato nell’insegnamento delle procedure semplici e delle definizioni. Inoltre, richiedono buone capacità di lettura, quindi non sono appropriate per classi troppo giovani o per studenti con difficoltà linguistiche o di lettura. Per ovviare a questo secondo limite ci si potrebbe avvalere delle tecnologie informatiche di lettura dello schermo. Anche il software MS-Word ® permette la lettura del testo selezionato con riconoscimento automatico della lingua.
Come per altre strategie, neanche il webquest è la panacea di tutti i mali in grado di superare tutte le difficoltà, è solo una preziosa risorsa, molto valida, per gestire una classe collaborativa, una classe in cui potenziare il pensiero critico. Generalmente nel webquest il lavoro viene eseguito in piccoli gruppi collaborativi che favoriscono il cooperative learning. Agli studenti vanno assegnati ruoli che consentano loro di svolgere diverse funzioni, quindi, imparare a gestire i conflitti che sicuramente insorgeranno all’interno del gruppo.
Come operare
Gli studenti sono chiamati a cooperare in gruppo ed a ciascuno studente è bene assegnare un ruolo da ricoprire o un argomento specifico da ricercare. Lo svolgimento del webquest, però, non deve mai perdere di vista il compito principale della scuola che è un’istruzione personalizzata. Ciò è facilitato dal lavorare in gruppo e dall’assegnare compiti specifici a ciascun componente del gruppo stesso perché si può modulare l’insegnamento assegnando ad ogni ragazzo un compito che sia alla sua portata senza far pesare la scelta fatta.
Il prodotto finale sarebbe auspicabile fosse un ipertesto per quanto semplice esso possa essere. Per la loro creazione è possibile utilizzare anche alcune suite per la produttività individuale già presenti in tante scuola, quali MS-Office, a pagamento, oppure alle suite gratuite LibreOffice e OpenOffice. Tutte e tre tali suite permettono la creazione di semplici documenti con collegamenti sia all’interno del documento stesso sia a siti esterni. La creazione di un ipertesto, per quanto semplice possa essere, stimola la riflessione sul documento stesso e potenzia la capacità di vedere e di creare collegamenti tra contenuti diversi.
Sitografia per reperire webquest:
- https://www.profwaltergalli.it/per-i-docenti/metodologie-sottosezioni-da-1-a-8/3-webquest/
- bibliolab.it/webquest.htm
- forum.indire.it/repository_cms/working/export/6057/19.html.
- http://forum.indire.it/repository_cms/working/export/6057/3.html
- https://www.itals.it/internet-nellinsegnamento-della-lingua-straniera-webquest-ununit%C3%A0-di-geografia-nella-scuola-media
- https://xoomer.virgilio.it/bussolascuol/approfondimenti/webquestesempi.htm
- https://www.novecento.org/pensare-la-didattica/webquest-e-new-webquest-per-una-didattica-della-storia-in-ambiente-digitale-7109/
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Fonti delle immagini: https://www.prospettivedidattiche.it/il-webquest/ – https://webquest.io/ – http://www.bibliolab.it/webquest.htm – https://www.createwebquest.com/monika/test