
RIAPPROPRIARSI DELLA PROPRIA IDENTITÁ
Di tanto in tanto qualche amico condivide con me, cosa di cui sono grato e felice, un suo lavoro e, subito dopo, io mi appresto a condividerlo con voi. Il motto che caratterizza questo blog è “Condividere è crescere insieme”. Convinto di ciò cerco di crescere condividendo con altri ciò che mi sembra possa piacere anche a coloro che dedicano un po’ del loro tempo al mio modesto blog.
Questa volta si tratta di un lavoro dell’amica Carmela Mantegna, già docente di lingue in una scuola secondaria di secondo grado di Crotone. Con Carmela ci conosciamo sin dai lontani tempi dell’università e per quanto non ci siamo frequentati molto, ci siamo subito ritrovati ed il legame di amicizia che ci lega, mai spezzatosi, si è stretto ulteriormente.
La sua verve creativa, volta sia ai bambini sia agli adulti, affronta sempre aspetti cruciali della vita. Anche in questo lavoro il linguaggio agile e lieve poggia su una base di valori solida e profonda, toccando una tematica di stretta attualità.
Dalle sue ormai numerose opere traspare forte il suo grande amore per la terra di Calabria, anche se ama ripetere che vive da parigina nella sua amata Crotone.
Gli interessi di Carmela sono multiformi ed abbracciano campi diversi. Infatti, la sua produzione spazia dalla prosa alla poesia.
Si è laureata in Lingue e Letterature Straniere a Pisa, ha studiato Scienze Teologiche nella sua città e ha frequentato, a Roma, la Scuola di Counseling Relazionale, specializzandosi in Scrittura e Analisi Autobiografica. A Napoli ha conseguito il titolo di Orientatore familiare. È da qualche anno in pensione, dopo aver insegnato Lingua e Letteratura francese nelle Scuole Superiori, privilegiando una Didattica Sperimentale, sempre attenta ai bisogni dei giovani. É stata Formatore Ministeriale di Lingua Francese. La cultura francese ha lasciato in lei una profonda impronta per i lunghi soggiorni vissuti a Parigi.
A seguire la presentazione al volume “Il club di Pera, imparare a prendersi seriamente in giro” scritta da una sua cara lettrice ed amica. Il testo è reperibile su Amazon all’indirizzo https://www.amazon.it/Club-Pera-Imparare-prendersi-seriamente/dp/B09TF6N342/ref=sr_1_1?crid=JFILFA5SMNWQ&keywords=carmela+mantegna&qid=1648642489&sprefix=carmela+mantegna%2Caps%2C133&sr=8-1
RIAPPROPRIARSI DELLA PROPRIA IDENTITÁ
di Maria Saveria Fiorentini
Dalla meravigliosa penna della scrittrice crotonese Carmela Mantegna, ecco spuntare un altro capolavoro: “Il club di Pera, imparare a prendersi seriamente in giro”.
Dalla scrittura semplice e mai banale si evince un’incisiva analisi della società in cui tutto è lecito e l’attenzione all’altro è sempre meno consapevole. Nella sinossi del libro è molto chiaro l’intento della scrittrice.
«Voglio restituire dignità alle persone che sono state prese in giro.» Così l’autrice affronta il disagio vissuto da chi è stato etichettato con un nomignolo. Il club di Pera accoglie tutti coloro che come lui fanno fatica a ricordare il proprio nome, perché sono additati con un soprannome.
L’autrice ha usato con maestria la sua esperienza di Counselor Relazionale proiettata nella figura di Agnese, amica fidata di Pera.
Pera, indignato per l’etichetta attribuitagli che non gli ha permesso di vivere a pieno la sua vita, è ormai stufo! Vuole riappropriarsi della sua identità!
La descrizione perfetta di una “storia che tende a ripetersi”: un soprannome, un’etichetta, un puntare il dito che non annulla la nostra identità.
Eppure è proprio grazie a quella etichetta e al volere a tutti i costi metterla via che Pera decide, aiutato dalla sua amica counselor di nome Agnese, di fondare un club.
Il riscatto del proprio nome, della propria vita, della propria esistenza è ben definito in questo piccolo, ma grande libro.
A quanti è capitato di vedersi “puntare il dito”, affibbiare un nomignolo?
È divertente, fa tanto ridere chi lo fa senza pensare alla sofferenza di chi invece lo subisce.
L’autrice, con estrema delicatezza, ricalca le problematiche che si celano dietro “l’etichetta” e invita a un’analisi, offrendo, come la stessa scrive, gli strumenti per scavare in profondità nel proprio disagio, imparando a ridere di sé per sciogliere ogni rugosità, ogni residuo di rabbia o di rancore verso gli altri e verso sé stessi. per ritrovarsi nella propria identità.
Il libro si conclude con una simbolica festa del cambiamento, che esprime quel momento a cui probabilmente tutti aneliamo per realizzare con fatica quel desiderio sempre più forte di riappropriarci della nostra vera identità. È il tempo della consapevolezza di ciò che siamo e di come i limiti possano e debbano tramutarsi in nuove e inaspettate risorse!
Alla Festa del cambiamento, Sigaro, Smorfia, Ciuffo, Sventola, Agonia, Coppola e gli altri, ritroveranno il proprio nome e con esso la propria identità e storia personale e impareranno a ridere di ciò che credevano di essere.
Articoli correlati:
- La principessina Ombretta
- Quale educazione?
- Cancel culture
- La comunità educante
- Riscopriamo l’altruismo
- Il testamento morale
- La scuola per la vita
- Scuola e selezione
- Oltre la conoscenza: l’essere
- Riflessioni sull’importanza delle relazioni