
Le tabelle a doppia entrata
La scuola attuale è tutta basata sulle competenze, ma ciò non toglie nulla alla necessaria presenza delle conoscenze. Queste ultime da fine esclusivo dell’azione didattica hanno assunto una funzione strumentalmente imprescindibile nell’acquisizione delle competenze stesse.
Quello proposto in questo articolo è un semplice strumento matematico che permette di avere il polso della situazione per quanto riguarda l’apprendimento dei contenuti proposti. Può essere applicato a quelle risposte che prevedono un voto di tipo numerico, ottenuto anche in seguito ad una personale codifica. Le tabelle a doppia entrata sono molto utili per appurare il livello di acquisizione dei vari contenuti circa un determinato argomento.
Si tratta di una tabella che mette in relazione due variabili poste rispettivamente sull’asse delle ascisse e su quello delle ordinate. Nel caso in questione le due variabili sono la risposta dell’alunno ed il test somministrato. L’esempio proposto prevede un gruppo classe fino a 25 alunni ed una batteria di 15 test. Nel caso in cui il numero degli alunni dovesse essere maggiore, basta inserire ulteriori righe nel numero necessario (Home > Inserisci > righe foglio) tra le righe che individuano il primo ed il venticinquesimo alunno e provvedere manualmente alla numerazione presente nella prima colonna. Se il numero degli alunni, come probabile, dovesse essere minore di 25 non bisogna far nulla perché l’applicazione ‘conta’ automaticamente il numero di alunni tramite i nominativi inseriti ed effettua i calcoli in base a tale numero.
Nel caso in cui la batteria di test somministrata dovesse contenere più di 15 item, cioè le singole domande, bisogna aggiungere le colonne mancanti (Home > Inserisci > colonne foglio). Anche in questo caso l’applicazione continuerà a funzionare correttamente, a patto, però, di copiare le formule nelle rispettive celle, cosa da fare anche nel caso in cui siano state aggiunte ulteriori righe. Chiunque avesse problemi nell’adeguare la tabella fornita alle proprie esigenze può contattarmi sul blog oppure direttamente al mio indirizzo e-mail (g.perpiglia@libero.it) e risponderò allegando il file con le modifiche richieste.
Nella riga 3, dalla colonna C (cella C3) alla colonna Q (cella Q3) va inserito il punteggio massimo previsto per ogni item. Ad esempio, nelle risposte di tipo Vero/Falso bisogna aggiungere 1, mentre in un test di correlazione va inserito il numero massimo di risposte corrette. Nel caso, infine, di una domanda a risposta aperta spetta al docente stabilire quale sia il punteggio massimo da assegnare ad essa. Ciò fatto, nella cella R3 verrà riportato il totale di ogni singolo punteggio che corrisponderà, quindi, al punteggio massimo della batteria di test. Nelle restanti celle della stessa colonna R verrà visualizzato il totale riportato da ogni singolo alunno. Nella colonna S, infine, sarà calcolata la percentuale per ogni singolo alunno, arrotondata ad una sola cifra decimale. Tale valore è un indice abbastanza attendibile della conoscenza acquisita da quell’alunno sull’argomento che rappresenta il background della batteria di test somministrata.
Nella riga 29, individuata dalla voce “TOTALI”, vengono visualizzate le somme dei voti riportati da tutti gli alunni a quello specifico item e nella riga 30 vengono calcolate le relative percentuali, sempre arrotondate ai decimi. Da questo dato il docente può inferire se e quanto quel dato contenuto sia stato acquisito dalla classe ed in quale misura. Infine, nella casella R29 viene automaticamente calcolato il totale generale di tutti i voti della classe ottenuto sommando i voti di tutti gli alunni a tutti i test somministrati. La non risposta è considerata errata. Per finire, nella cella R30 viene riportata la percentuale relativa ai voti della classe a tutti i test per avere un’idea dell’acquisizione generale dell’argomento proposto.
I dati vanno inseriti soltanto nelle celle colorate (nominativi degli alunni, voto massimo per ogni test e voto degli alunni ad ogni singolo item), tutto il resto viene calcolato da questa semplice applicazione.
Lo schema, ovviamente, può essere utilizzato quante volte si vuole, basta salvare il file compilato con un nome diverso (File > salva con nome) in modo da avere il file ‘originale’ ed il file con i dati. A quest’ultimo è opportuno dare un nome che lo contraddistingua, ad esempio IA-la cellula.xlsx potrebbe contrassegnare il test sulla cellula somministrato alla classe 1a A.
A questo link è possibile scaricare la tabella a doppia entrata proposta (versione per MS-Excel ® 2016), mentre questo è un link che porta ad una tabella esempio con dati inseriti.
Quando si vuole appurare l’acquisizione di contenuti su un dato argomento, una tabella a doppia entrata permette senza ombra di dubbio di raggiungere lo scopo e farsi un’idea abbastanza plausibile e precisa della situazione, sia a livello del singolo alunno sia della classe nel suo complesso. Il lavoro più impegnativo sarà sicuramente quello relativo alla preparazione dei vari test.
È pleonastico aggiungere che le tabelle a doppia entrata non possono essere applicate alla valutazione delle competenze. In tal caso, infatti, bisogna far ricorso alle rubriche di valutazione a cui sono stati dedicati altri articoli di questo blog ed ai quali si rimanda.
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