
Uno strumento per la DaD
In una formazione per formatori Avis è stato utilizzato uno strumento che si presta molto bene, a mio parere, per la DaD e non solo. Sto parlando del software Flippity, completamente gratuito. L’unica richiesta è quella di avere un account Gmail.com, cioè bisogna iscriversi a tale motore di ricerca con ID e password: tutto qui!
Per accedere al software, nell’apposita casella del browser, bisogna digitare https://www.flippity.net, in alternativa si può digitare flippity e scegliere la voce dalle proposte presentate dallo stesso browser. La pagina iniziale mette a disposizione ben 25 strumenti che presentano una gestione simile anche se non, ovviamente, uguale. Imparare i vari strumenti è operazione piuttosto semplice, anche grazie all’aiuto contestuale molto ben curato. In coda all’articolo sono forniti una serie di link a diversi tutorial tra i numerosi presenti sulla rete.
Ogni strumento è rappresentato da un rettangolo verticale in cui compare il nome dello strumento, un’immagine esemplificativa, una breve descrizione di cosa fa e tre ‘bottoni’: Demo – Instructions – Template, che permettono di accedere, rispettivamente, ad una dimostrazione di come funziona lo strumento selezionato, ad una pagina di istruzioni ed al modello per creare una propria applicazione. Il punto critico, almeno per chi non conosce la lingua, è che è tutto in inglese. A questo è possibile ovviare con il tasto destro del mouse, scegliendo la voce “traduci in italiano”. Si tratta di una traduzione con qualche errore, ma rende bene l’idea del contenuto. Altro punto da evidenziare è quello che non è possibile registrare il frutto del proprio lavoro perché esso rimane sulla rete. È da intendersi non come limite ma come risorsa, infatti, una volta memorizzato il link, vi si può accedere da qualunque parte. Potrebbe essere molto razionale creare un pool di applicazioni a livello di dipartimento in modo tale da poter accedere dalle diverse classi coinvolte. In tal modo, inoltre, ogni docente potrebbe preparare un’applicazione ed utilizzarne un numero nettamente maggiore, sfruttando in modo reciproco e bidirezionale le applicazioni create dai colleghi.
Il terzo pulsante (template) mette a disposizione il relativo modello predefinito che consente di creare il proprio documento in base all’opzione scelta.
L’utilizzo dei vari strumenti è limitato soltanto dalla fantasia dell’utente. Altra applicazione che potrebbe creare interesse nella classe è quella di dividere la classe in gruppi e chiedere ad ogni gruppo di preparare un documento su un argomento specifico da sottoporre agli altri gruppi per ottenere una classifica. L’apprendimento non scaturirebbe dal rispondere alle domande preparate dai compagni di scuola ma dalla ricerca delle domande da porre nel rispettivo documento. A tal fine è anche presente uno strumento per creare gruppi in modo casuale, il che potrebbe essere molto importante nel creare e potenziare relazioni tra gli studenti, senza escludere nessuno. Lo strumento è random name picker, che potremmo tradurre con selettore casuale di nomi. Esso permette di aggregare i nomi in gruppi di 2, 3, 4, 5, 6 alunni in modo completamente casuale ed altre piccole, ma divertenti, cose che servono, soprattutto in una scuola primaria, per tenere viva l’attenzione e la voglia di lavorare divertendosi.
Il software Flippity può ritornare utile in tutte le discipline, come già detto, basta trovare la strada giusta con tanta voglia di fare. Per esempio, è presente una linea del tempo (Timeline) che potrebbe tornare utile in Storia, ma anche in scienze quando si parla, ad esempio, della formazione della terra o di come si sviluppa un embrione.
Per i più piccoli esiste anche una versione ‘invernale’ dell’impiccato. L’opzione in questione si chiama Snowman ed è un simpatico pupazzo di neve che si scioglie un po’ ad ogni errore, salvo ricostituirsi felice e sorridente quando si indovina la parola. Si potrebbe dividere la classe in due gruppi ed ognuno di tali gruppi deve preparare una serie di ‘parole’, magari su un argomento oggetto di studio, per creare una sfida, aggiungendo una spiegazione quando si individua la parola segreta.
Altro strumento ‘gratificante’ è il Certificate quiz. Si tratta di rispondere correttamente ad una serie di domande per raggiungere un ‘certificato’. In caso di una o più risposte errate, alla fine del quiz, il cursore si riposiziona sulla prima risposta errata permettendone la correzione. Il certificato, chiaramente, riporta il nome dell’utente impegnato nella sfida.
Altri strumenti, invece, sono basati su giochi di parole. mi riferisco a Word search, Crossword puzzle e Word scramble. Nel primo caso bisogna individuare una serie di parole date in un rettangolo pieno di vocali e consonanti alla rinfusa; il secondo è un classico cruciverba, mentre l’ultimo richiede di risolvere degli anagrammi. Tutti e tre questi strumenti possono essere svolti solo su carta.
Un altro strumento che potrebbe rivelarsi utile è Randomizer word cloud, cioè nuvola di parola. La sua applicazione potrebbe essere quella relativa alla fase finale, di sintesi, di un brain storming. Nella tabella si andranno a mettere tutte le parole venute fuori dal brain storming ottenendo una nuvola di parole che si può stampare e incollare su un cartellone come ‘ricordo’ dell’attività svolta. Più grande è la nuvola più proficuo sarà stato il brain storming.
Dedichiamo un po’ più di tempo allo strumento che mi ha maggiormente intrigato. Si tratta Flippity Randomizer. Il concetto su cui poggia è facile, spesso utilizzato da alcuni docenti come base per la scrittura creativa. Si tratta di inserire, nella modalità che vedremo appresso, una serie di frasi che rispondano alle domande classiche del giornalismo: Who (chi), What (che cosa), When (quando) e Where (dove).
Il docente, dopo aver inserito i dati, gioca con la classe ragionando e riflettendo sulle frasi casuali fornite dallo strumento randomize.
La prima cosa da fare è cliccare sul pulsante Template dell’icona Flippity Randomize. Si apre una pagina con il bottone Crea una copia, scritto in bianco su sfondo blu che permette di raggiungere la pagina in cui inserire i nostri dati. Si possono cambiare tutte le voci, ad eccezione di quelle contenute nella prima riga con lo sfondo blu. Nel caso in cui si modifichino tali voci, il sistema non funzionerebbe.
Per maggiore leggibilità da parte dei ragazzi è possibile modificare le intestazioni delle colonne nella riga 2. È possibile aggiungere fino a 10 colonne, il che rende oltremodo flessibile e divertente, ma anche impegnativo, questo strumento.
A questo punto basta creare gli elenchi di soggetti, verbi, aggettivi, spezzoni di frasi, ecc. con cui si desidera giocare. Questi dati verranno mescolati in modo casuale sotto le intestazioni delle colonne.
È bene cambiare il nome dell’etichetta del Randomizer appena creato cambiando il nome del foglio di lavoro.
Fare molta attenzione a non modificare nessuna cella con lo sfondo blu.
A questo punto il nostro lavoro è finito, ma, per renderlo operativo, bisogna pubblicarlo sulla rete. A tal fine cliccare sul pulsante FILE in alto a sinistra, al fianco dell’icona verde e, dal menu a tendina che si apre, scegliere l’opzione Pubblica sul Web. Si apre un’0altra finestra in cui balza agli occhi il pulsante PUBBLICA ed il nostro lavoro è sulla rete! A questo punto non ci resta che recuperare il collegamento per potervi accedere e mandare quanto fatto in esecuzione. Per farlo bisogna portare il cursore in fondo alla pagina e cliccare sul pulsante Get the link here, cioè ottieni il collegamento qui. Il programma avverte che il link è stato copiato negli appunti.
Per vedere l’effetto che fa, come diceva una canzone di Enzo Jannacci di qualche tempo fa, aprire una nuova pagina del browser, posizionare il cursore nella barra degli indirizzi e copiare (CTRL+V) il link appena ottenuto.
Al di sotto delle colonne compare una freccia curva, cliccandoci sopra, la rispettiva ruota gira per rendere casuale la parola scelta. Cliccando sulla freccia curva sul lato destro, ruoteranno tutte le colonne avendosi un effetto ancora più casuale. Subito al di sopra delle colonne comparirà la frase formata su cui far riflettere i ragazzi, invitandoli ad esprimersi se sia giusta o sbagliata, possibile o impossibile, a correggerla, ecc.
Basta annotare il link ottenuto per richiamarlo alla bisogna oppure condividerlo con altri colleghi.
Per rendere ancora più divertente e ‘movimentato’ questo strumento, si possono inserire immagini: basta l’indirizzo di un’immagine presente sul web nella cella selezionata. Fare attenzione che le immagini siano in formato “.gif”, “.png”, “.jpg”, “.jpeg” o “.webp”. non bisogna preoccuparsi delle dimensioni delle immagini, in quanto vengono ridimensionate automaticamente. Evitare di caricare immagini molto ‘pesanti’ in termini di byte per no rallentare l’esecuzione del programma.
Tutte le discipline possono trarre beneficio dal software proposto grazie alla sua grande flessibilità. E per lo stesso motivo può essere utilizzato in tutti gli ordini di scuola, infatti è l’utente che sceglie i contenuti per cui la difficoltà maggiore o minore si ottiene graduando il livello delle domande.
Per concludere, non sono certo gli strumenti che mancano se si vuole rendere meno noiosa e più proficua una qualsivoglia lezione di una qualsivoglia disciplina. Bisogna, però, stare sempre con le antenne ritte per captare cosa ci offre la rete. La nostra fantasia e la nostra passione faranno il resto.
Link utili:
- https://www.youtube.com/watch?v=dXNFZrQbbXA
- https://www.youtube.com/watch?v=jlWW9X2wsbs
- https://www.youtube.com/watch?v=trpHXhbk5VI
- http://bottegadidattica.blogspot.com/2018/12/flippity-piattaforma-per-attivita.html
- https://www.pinterest.it/pin/778982066773965975/
- https://www.occhiovolante.it/2017/come-creare-flashcard-per-attivita-didattiche-flippity/