Oltre la conoscenza: l’essere

Oltre la conoscenza: l’essere

12 Settembre 2020 0 Di giuseppe perpiglia

È fresco di stampa il mio ultimo lavoro che, come i precedenti, è stato stampato dalla Fondazione SAPIENTIA di Avis Regionale Calabria ONLUS.

L’argomento trattato è l’affettività, che ben si armonizza con il nuovo insegnamento di educazione civica. È possibile scaricare il volume da questo link, oppure richiederlo, gratuitamente, all’autore. È previsto soltanto una, eventuale, offerta volontaria per le spese di stampa.

Tutto il processo di insegnamento si basa sulla relazione umana, una relazione che deve essere una relazione affettiva nel senso pieno e vero del termine. L’affettività deve pervadere tutta la vita scolastica e tutte le attività che in essa vengono svolte, siano esse didattiche o meno. Tutti i soggetti coinvolti sono chiamati ad improntare il loro comportamento al rispetto reciproco, al rispetto della dignità di tutti e di ciascuno, a prescindere dall’età e dal ruolo. E non si ammettono deroghe.

Il lavoro presentato i snoda in dodici capitoli, corredati da una presentazione dell’Avis, nonché dalla Carta di Lussemburgo e dalla Dichiarazione di Salamanca. Oggi più che mai, era ora!, la scuola italiana si configura come una scuola inclusiva che non lascia, o non dovrebbe lasciare, indietro nessuno. Ma parlare di una scuola inclusiva vuol dire, semplicemente, parlare di una scuola che fa dell’affettività il suo valore pregnante. Un capitolo e dedicato proprio all’inclusione come valore aggiunto del lavoro del docente e del servizio offerto dalle istituzioni scolastiche.

Un altro capitolo è dedicato alla motivazione spesso poco presente nelle nostre aule per una serie di ragioni, non tutte imputabili al sistema di istruzione e formazione. I confini delle proposte e delle affermazioni presenti nel volume poggiano sulla valutazione della generazione attuale illustrata in un capitolo apposito. Un altro momento è dedicato al volontariato come risorsa importante sia dal punto di vista dell’affettività sia dal punto di vista dell’educazione civica, finalmente riesumata come disciplina a sé stante. L’Avis è un’associazione ONLUS (organizzazione non lucrativa di utilità sociale), presente dal lontano 1927, per cui si appresta a celebrare il suo primo secolo di vita, è oggi una realtà che conta circa 3400 sedi territoriali, oltre la sede nazionale, a Milano dove è nata, ed oltre 1.500.000 (un milione e mezzo!) di soci che con regolarità, volontariamente ed anonimamente donano il proprio sangue per coloro che ne hanno bisogno. Da circa tre decenni ha puntato decisamente su un sinergico rapporto con le scuole di ogni ordine e grado alle quali si rivolge, non per cercare di prelevare qualche sacca in più, ma per diffondere la cultura della solidarietà e del dono. A tal fine ha istituito nel lontano 1996 un gruppo scuola nazionale, coordinato dal professore Pietro Cattaneo, di cui mi onoro di far parte dal 2000. Il gruppo ha prodotto una serie di lavori, spesso in anticipo rispetto alle riforme ministeriali, che hanno sempre goduto del MIUR. È possibile richiedere gratuitamente tali lavori presso le sedi Avis comunali sparse su tutto il territorio nazionale. L’iterazione scuola-volontariato è una grande opportunità che la scuola deve saper cogliere nella sua essenza per l’alta valenza formativa del volontariato stesso, come dimostra, ad esempio l’affermarsi dell’approccio pedagogico del service learning, ma anche l’introduzione dell’educazione civica. Il volontariato, infatti, è un’efficace palestra di altruismo, di rispetto e di attenzione all’altro.

Non poteva, poi, mancare uno sguardo al PTOF, indicato spesso come carta di identità di un’istituzione scolastica, che deve contenere ed indicare chiaramente le mete educative dell’istituzione. A questo documento deve affiancarsi una corretta sinergia tra scuola famiglia e comunità, punto spesso trascurato. È proprio una tale sinergia, quanto più efficace possibile, che permette di raggiungere obiettivi significativi sia dal punto di vista della formazione umana, ma anche nel campo della motivazione allo studio ed all’impegno individuale.

Alla fine del volume, prima delle Conclusioni, un capitolo è dedicato alle Indicazioni operative. Si tratta, e non potrebbe essere altrimenti, di esempi generici che ogni docente ed ogni Consiglio di classe avrà cura di considerare come meglio aggrada loro.

Ma ora vi lascio, per chi lo desidera, alla lettura del libro Oltre la conoscenza: l’essere.

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