I dipartimenti disciplinari

I dipartimenti disciplinari

21 Giugno 2020 0 Di giuseppe perpiglia

Il lavoro del docente è un lavoro complesso ed articolato per cui è bene affidarsi e seguire due punti cardine:

  1. Avere piena e completa consapevolezza, raggiunta dopo opportuna e critica riflessione, dell’obiettivo da raggiungere;
  2. Perseguire sempre l’efficacia e l’efficienza del lavoro e del processo di insegnamento-apprendimento che si va ad attivare.

Focalizzeremo, in questo modesto lavoro, la nostra attenzione sul secondo punto, ritenendo il primo maggiormente afferente alla sfera dell’impegno personale.

Oggi, il sapere ha assunto proporzioni impensabili, tali da mettere in soggezione anche menti eccelse come Leonardo. L’uomo enciclopedico, già perseguito nel medioevo, oggi è semplicemente impensabile, improponibile. Nel campo scolastico, quindi, la semplice e naturale conseguenza è quella di attuare delle scelte, anche drastiche, a cui, però, bisogna affiancare una quanto più possibile efficace azione didattica.

Per quanto bisogna puntare, come siamo tutti ben consapevoli, sulle competenze, si deve pur fare riferimento ai contenuti ed alle conoscenze. Queste sono, infatti, i più semplici elementi strutturali dai quali non si può derogare, ma, come già detto in diverse occasioni, sono solo tappe intermedie del lungo percorso verso l’acquisizione delle discipline, pedine più o meno importanti del complesso puzzle formativo di cui non si può certo fare a meno. Percorso formativo che dovrebbe essere strutturato in modo da poter accompagnare l’individuo per tutto l’arco della sua vita.

Per cercare di orientarsi nel mare magnum delle conoscenze e operare la necessaria razionalizzazione degli sforzi profusi possiamo sfruttare alcuni strumenti, quali il curricolo verticale, le unità di apprendimento e, seppure per altri motivi e da altra ottica, i dipartimenti disciplinari.

Questi ultimi sono organismi collegiali con lo status di vere e proprie articolazioni operative del Collegio dei docenti. Essi sono formati da tutti i docenti di una disciplina o, meglio, di una stessa area disciplinare che operano in una stessa istituzione scolastica. Ad onor del vero sono anche previsti dipartimenti composti da docenti di scuola diverse che facciano parte di una stessa rete.

La funzione dei dipartimenti disciplinari e, quindi, dei docenti che li compongono, è di prendere, dopo una seria ed attenta quanto naturale riflessione, decisioni condivise sulla didattica della disciplina o dell’area disciplinare, soppesando ed eventualmente stabilendo anche collegamenti ed attività interdisciplinari maggiormente efficaci.

È compito dei dipartimenti anche quello di armonizzare e di standardizzare, per quanto possibile, i criteri per la verifica e per la valutazione. Condividere i criteri valutativi porta ad una maggiore oggettività della stessa. La sua influenza si fa anche sentire sul servizio offerto all’utenza che diventa sicuramente più equo e più confrontabile tra le diverse classi.

L’attivazione dei dipartimenti dovrebbe portare alla conseguenza di non vedere più, all’interno di una stessa scuola, classi eccellenti e classi che si dibattono in una stentata sufficienza per una o più discipline. Si dà per assodato che la formazione delle classi sia stata fatta in modo razionale per ottenere, nei limiti del possibile, classi omogenee in basi ai vari parametri normalmente presi in considerazione.

L’eventuale differenza tra i risultati fati registrare dalle classi ben difficilmente potrà essere annullata perché essa dipende anche dalle differenze caratteriali, umane e professionali che contraddistinguono i docenti così come dalla variabilità interindividuale presente tra i ragazzi, come individui e come gruppo.

Il lavoro d’equipe, e quello per dipartimenti lo è, è arricchente per tutti i componenti, ma anche per l’istituzione nel suo complesso, perché negli organismi collegiali, perché quando tutti partecipano attivamente come auspicabile che sia, ogni componente si appropria delle conoscenze e delle riflessioni di tutti gli altri per cui, intessendole ed integrandole con il proprio vissuto culturale ed esperienziale, produce nuova conoscenza.

Gli effetti positivi coinvolgono anche gli alunni che sono maggiormente gratificati dei loro sforzi e si rendono più facilmente conto che la diversità di rendimento dipende in larga misura dal loro impegno e dalla loro disponibilità allo studio. Grazie all’aumentata interdisciplinarietà, poi, possono toccare con man o che quanto fatto in una disciplina può ritornare utile in un’altra e viceversa, il che aumenta la loro motivazione.

Il compito del dipartimento è, però, primariamente quello di favorire un raccordo tra i vari ambiti disciplinari e facilitare, quindi, la programmazione basata sulle competenze.

L’istituzione dei dipartimenti non è una trovata recente, infatti risale a circa 30 anni fa. Furono, infatti, previsti nel Decreto Legislativo 16 aprile 1994, n. 297 “Testo Unico delle disposizioni legislative in materia di istruzione” che, all’art. 7, recita: «Il Collegio dei docenti si articola in dipartimenti disciplinari ed interdisciplinari ed in organi di programmazione didattico-educativa e di valutazione degli alunni».

Abbiamo già accennato ai compiti dei dipartimenti ma è bene scendere ad un livello un po’ più analitico.

In sede di Dipartimento disciplinare, i docenti sono chiamati a:

  • concordare scelte comuni inerenti la programmazione didattico-disciplinare,
  • stabilire gli standard minimi di apprendimento, declinati in termini di conoscenze, abilità e competenze,
  • definire i contenuti imprescindibili delle discipline, coerentemente con le Indicazioni Nazionali
  • individuare le linee comuni dei piani di lavoro individuali.

Sempre in sede di Dipartimento i docenti possono, eventualmente, programmare le attività di formazione e di aggiornamento in servizio, comunicare ai colleghi le iniziative che vengono proposte da enti esterni ed associazioni, nonché a programmare le attività extracurricolari e le uscite didattiche funzionali all’area disciplinare interessata.

In molte scuole i Dipartimenti hanno anche il compito di predisporre prove d’ingresso comuni a tutte le classi parallele, con l’obiettivo di pervenire alla valutazione dei pre-requisiti e dei livelli di partenza degli studenti al fine di attivare le strategie più adeguate per l’eventuale recupero delle lacune di base con la finalità di poter impostare in modo costruttivo la programmazione annuale.

Ulteriori funzioni dei Dipartimenti sono:

  • la progettazione degli interventi di recupero
  • la valutazione delle proposte di adozione dei libri di testo
  • le proposte per acquisto di materiale utile per la didattica.

I dipartimenti vanno nella direzione di una condivisione di una collegialità che, abbandonando il formalismo che spesso le caratterizza, siano sostanziali ed efficaci e quindi in grado di proporsi come risorse importanti per il lavoro in classe ma, anche, dietro le quinte. In tutta quella mole di lavoro relativo alla progettazione ed alla programmazione di cui spesso ci si dimentica, ma che, invece, è gratificante per la professionalità docente e che permette di avanzare speditamente nel percorso di insegnamento-apprendimento.

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