
La Rendicontazione sociale
Tra il luglio 1973 ed il maggio 1974 sono stati emanati sei atti normativi noti con il nome di Decreti delegati. Essi rappresentano una pietra miliare nella legislazione scolastica, in quanto costituirono il primo tentativo di dare un’effettiva, ordinata e coerente attuazione dei principi della Costituzione concernente la scuola italiana, ad eccezione dell’università. Tali decreti hanno anche rappresentato, di fatto, il primo testo unico organico riguardante l’istruzione fino al secondo ciclo.
Ma c’è da fare un’altra considerazione molto importante: è stato il primo tentativo normativo di far uscire la scuola dal suo splendido isolamento, dal peccato originale dell’autoreferenzialità. I decreti delegati, infatti, permettevano alle famiglie di partecipare attivamente ai momenti decisionali delle scuole. Ad onore del vero i risultati, a distanza di ben 45 anni, non sono stati in linea con le aspettative. Ancora oggi la scuola vede con diffidenza l’intrusione delle famiglie nel suo lavoro. Le famiglie, dal canto loro, hanno un atteggiamento schizofrenico: la maggior parte di esse continua, sostanzialmente, a disinteressarsi delegando tutto alla scuola; un’agguerrita minoranza, invece, pensa di poter dettare le sue direttive sia alla scuola sia ai singoli docenti. Il necessario e razionale momento di sintesi sembra ancora di là da venire.
Le ultime richieste normative vanno nella stessa direzione di apertura e di trasparenza. Il PTOF (piano triennale dell’offerta formativa) deve illustrare con chiarezza quale strada l’istituzione intenda seguire, specificando anche cosa e come voglia proporre a chi sceglie quella determinata istituzione scolastica.
A questo segue il RAV (rapporto di autovalutazione) che chiede al corpo docente ed all’istituzione nel suo complesso di riflettere sui risultati conseguiti, ma anche sulle motivazioni che stanno a monte degli obiettivi non raggiunti.
Il passo ancora successivo è dedicato al PdM (piano di miglioramento). Tale documento richiede anch’esso una riflessione seria e profonda ed è finalizzato a mettere a punto le azioni correttive da esperire al fine di offrire un servizio sempre migliore e sempre più rispondente alle richieste della società, tenendo nel giusto conto anche le legittime esigenze e le altrettanto legittime aspettative del territorio e delle famiglie che costituiscono il bacino d’utenza di quella scuola.
L’ultima richiesta del MIUR è stata ricordata e rimarcata con la nota n. 10701 del 22 maggio 2019[1] in cui si danno indicazioni alle scuole in merito alla Rendicontazione sociale 2019 ed alla redazione del RAV 2019/2022.
Tutti i documenti citati non vanno visti come singole richieste di ordine esclusivamente burocratico, bensì vanno considerate come un sistema di documenti intimamente interconnessi, bisogna guardare al tutto, osservandoli con uno sguardo olistico perché solo in tal modo acquistano senso e possono essere elaborati con la giusta motivazione ed efficacia.
La stretta relazione tra PTOF e Rendicontazione sociale è messa in risalto dalla nota n. 17832 del 16 ottobre 2018[2], in cui vengono date indicazioni sulla struttura del PTOF e sulla tempistica delle varie azioni connesse a tale importante documento.
In particolare il documento legittima e porta a compimento il riallineamento temporale tra PTOF e bilancio sociale.
La rendicontazione sociale rappresenta la fase conclusiva del ciclo di valutazione delle scuole secondo quanto previsto dal DPR n. 80 del 28 marzo 2013[3]. All’art. 6, comma 1, lettera d), subito dopo le azioni di miglioramento, viene citata la rendicontazione sociale che, come recita il DPR in questione, deve consistere nella «pubblicazione, diffusione dei risultati raggiunti, attraverso indicatori e dati comparabili, sia in una dimensione di trasparenza, sia in una dimensione di condivisione e promozione al miglioramento del servizio con la comunità di appartenenza». Il bilancio sociale, altro nome con cui viene indicato il documento della Rendicontazione sociale, deve essere messo a disposizione di tutti sull’apposita piattaforma del portale Scuola in chiaro che sarà disponibile, per la rendicontazione 2019, dal 30 maggio 2019 al 31 dicembre 2019.
Come espressamente fatto presente sulla nota n. 10701/2019, le scuole, con il bilancio sociale, sono chiamate a rendere conto dei risultati raggiunti, dando particolare rilevanza «alle priorità ed ai traguardi al termine del processo di autovalutazione».
Per la stesura della rendicontazione sociale, molto interessante potrebbe risultare la lettura dell’e-book gratuito La rendicontazione sociale degli istituti scolastici redatto dall’Associazione Nazionale per la ricerca scientifica sul bilancio sociale e stampato nel 2016 per i tipi della casa editrice Franco Angeli[4].
Il bilancio sociale è definibile come il documento, da redigere con cadenza annuale, nel quale la scuola, al pari di qualsiasi altra amministrazione pubblica, riferisce a tutti i suoi interlocutori (stake holders) pubblici e privati, le scelte operate, le attività svolte e i servizi resi, dando conto delle risorse a tale fine utilizzate, descrivendo i processi decisionali ed operativi[5].
Il bilancio sociale nella scuola dell’autonomia è uno strumento di lavoro, ma anche uno strumento di autovalutazione, di ricerca e di responsabilità, attraverso cui rendere conto agli interlocutori ed ai fruitori -studenti, personale scolastico, comunità, delle sue attività in relazione:
- all’attuazione delle scelte;
- alle attività svolte;
- alle risorse utilizzate;
- ai risultati conseguiti.
Il bilancio sociale diventa così il mezzo della pubblica rendicontazione e lo strumento attraverso cui è possibile rivedere gli stessi processi e gli stessi risultati che qualificano l’identità dell’istituzione scolastica.
Le conseguenze e le implicazioni della stesura del documento di rendicontazione sociale sono molteplici. Si tratta di un’importante attività di metacognizione perché richiede la riflessione sul nostro operato e sulle nostre scelte. Si tratta, in buona sostanza e come già affermato, di un’attività di metacognizione che rafforza e dà maggior senso e maggiore consapevolezza delle nostre scelte e della nostra attività. E ciò non può che farci bene, in special modo sul fronte della gratificazione e della motivazione professionale.
Tra PTOF e rendicontazione sociale, così come con gli altri documenti a cui si è accennato, molti sono i legami che li uniscono. Tra questi uno dei più significativi è che entrambi i documenti contengono ed esplicitano la vision e la mission della scuola, sia per quanto riguarda la didattica ma anche, cosa ancora più importante, su quale cittadino e su quale persona, cioè su quale “tipologia di uomo” si voglia aiutare a realizzare. Questa vision e questa mission comune e condivisa promuovono e potenziano il senso di appartenenza all’istituzione e sono in grado di creare nuovi legami e più efficaci relazioni professionali ed umane tra docenti. Vision e mission, inoltre, incrementano nei docenti la consapevolezza del proprio ruolo, ma non sono equamente suddivise tra PTOF e rendicontazione sociale. Infatti, nel PTOF è privilegiata la mission, cioè il fare, mentre la vision prevale nella rendicontazione sociale. Potremmo dire, con molta libertà di interpretazione, che il PTOF rappresenta la parte pratica dell’attività scolastica e viene fatta ex-ante, cioè a monte come proposta per il futuro. Una specie di bilancio preventivo. La rendicontazione sociale, invece, deve rappresentare il substrato teorico ed etico. Essa viene stilata ex-post il che prevede e pretende una seria ed efficace riflessione sul proprio operato. Viene, quindi ad avere quasi le caratteristiche di un bilancio consuntivo.
Per una trattazione più completa e strutturata si può scaricare l’e-book gratuito Il bilancio sociale.
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[1] Nota 10701 del 22 maggio 2019 http://www.campania.istruzione.it/allegati/2019/Nota%20Rendicontazione%20sociale%202019%20e%20RAV%202019_22.pdf
[2] nota-17832-del-16-ottobre-2018 http://3.flcgil.stgy.it/files/pdf/20181018/nota-17832-del-16-ottobre-2018-piano-triennale-offerta-formativa-ptof-2019-2022-e-rendicontazione-sociale.pdf
[3] DPR n. 80 del 28 marzo 2013 https://www.istruzione.it/valutazione/allegati/DPR_%2028_03_13.pdf
[4] La Rendicontazione sociale degli istituti scolastici http://www.gruppobilanciosociale.org/wp-content/uploads/2017/10/13.la-rendicontazione-sociale-negli-istituti-scolastici.pdf
[5] Dir. FP 17/02/2006 – Direttiva in materia di rendicontazione sociale nelle amministrazioni pubbliche registrata alla Corte dei Conti in data 9 marzo 2006.