
Il testo argomentativo
Per la prova scritta di italiano degli esami conclusivi del primo ciclo, la cara vecchia licenza media, è previsto anche un testo argomentativo. E su questa tipologia di prova bisognerebbe ragionare.
Giugno, tempo di esami. L’esame finale del primo ciclo di istruzione è rimasto uno degli ultimi riti di passaggio per i giovani. Con l’esame di licenza media si abbandona lo status di fanciullo per entrare in quello di adolescente a cui sono richieste responsabilità e competenze diverse.
Non dico nulla di nuovo nell’affermare che la competenza costituisce il terreno, l’humus, che permette a tutte le altre competenze, disciplinari o trasversali che siano, di poter essere meglio e più facilmente acquisite.
Il decreto legislativo del 13 aprile 2017 n. 62 ha introdotto importanti novità in merito alle modalità di valutazione delle alunne e degli alunni, allo svolgimento degli esami conclusivi del primo ciclo di istruzione ed alla certificazione delle competenze.
Per quanto riguarda l’accertamento del possesso delle previste competenze relative alla lingua italiana, il già citato decreto legislativo prevede tre tipologie di prove scritte:
- Testo narrativo;
- Testo argomentativo;
- Comprensione di un testo, sia esso letterario, divulgativo o scientifico.
Per accompagnare ed aiutare le scuole nell’applicazione del DLgs 741/2017, in data 17 gennaio 2018 è stata pubblicata la nota n. 892 recante in oggetto: «Documento di orientamento per la redazione delle tracce della prova scritta di italiano per l’esame di Stato conclusivo del primo ciclo di istruzione». Nel documento allegato alla nota, per ciascuna tipologia di elaborato proposto vengono analizzate le competenze linguistiche che si intendono rafforzare fornendo, ai docenti, suggerimenti per la definizione delle tracce.
In questo momento di eccessiva semplificazione, di superficialità e di scarsa propensione alla riflessione, mi sembra particolarmente interessante proporre e promuovere la produzione di testi argomentativi.
Il testo argomentativo prevede la proposizione di una tesi, sostenuta o avversata da argomenti diversi, che deve essere sviluppata con ragionamenti logici fondati, possibilmente, su dati di fatto.
Stilare un testo argomentativo è cosa tutt’altro che facile ed implica un massiccio ricorso al ragionamento ed alla logica, entrambe supportate da un’attenta riflessione.
Il testo argomentativo esprime una tesi o un’opinione riguardo ad un problema o ad un argomento. Per stilare un testo argomentativo è necessario compiere i seguenti9 passaggi:
- Presentazione chiara ed esaustiva dell’argomento o dell’opinione principale del testo, cioè la tesi che si vuole sostenere.
- Esposizione, altrettanto chiara, della tesi, cioè del proprio punto di vista, della propria opinione.
- Presentazione degli argomenti a sostegno della propria tesi.
- Presentazione dell’antitesi, cioè dell’idea o dell’ipotesi contraria alla tesi.
- Presentazione degli argomenti a sostegno dell’antitesi.
- Confutazione degli argomenti a favore dell’antitesi e conseguente dimostrazione della sua falsità.
- La conclusione, infine, deve riconfermare la tesi ed, eventualmente, illustrare le proposte per risolvere il problema.
Come si vede si tratta di un processo complesso ed articolato che richiede impegno, concentrazione e conoscenza del problema. Esso richiede, inoltre, una struttura rigida e vincolata ed un linguaggio rigoroso e specialistico.
Per quanto impegnativo, il processo dell’argomentare è un atto linguistico primario perché è legato ai bisogni elementari dell’individuo. Anche il bambino, quando chiede qualche cosa, per dare maggiore forza ed efficacia alla sua richiesta, porta argomenti a suo favore.
Ognuno di noi è portato, in modo naturale, a motivare le sue scelte. Il docente dovrebbe assecondare tale esigenza educando lo studente, seppure con la necessaria gradualità, a motivare le sue prese di posizione in forma sempre più complessa, strutturata e articolata.
A monte dell’argomentare, però, non dimentichiamolo, bisogna educare ogni persona a prendere posizione, a schierarsi. Bisogna rifuggire la passività, quel brutto atteggiamento di lasciarsi scivolare tutto addosso senza reagire. L’ignavia è una caratteristica che sta prendendo sempre più piede e che, con buona approssimazione, è la causa prima dei rigurgiti di razzismo e bieco populismo che sanno attraversando il cosiddetto primo mondo.
Per concludere, il testo argomentativo è un testo NON letterario che ha lo scopo e la finalità di convincere, di persuadere qualcuno sulla bontà e sull’esattezza di una nostra affermazione, di una nostra spiegazione o delle soluzioni che proponiamo.
Il testo argomentativo può assumere varie forme:
- un discorso politico;
- l’articolo di fondo di un quotidiano;
- una discussione;
- un tema scolastico;
- un saggio.
Il linguaggio da utilizzare nella produzione di un testo argomentativo deve essere chiaro e preciso e deve utilizzare frequenti connettivi e legami logici: supponiamo che, come sappiamo, dunque, infatti, per esempio, quindi, in sostanza, perché e similari.
Il testo argomentativo è sostanzialmente composto da tre parti:
Tema il problema da affrontare o l’argomento su cui discutere.
Tesi la parte che enuncia la posizione, il giudizio, l’interpretazione, l’opinione personale su quel dato tema. La conclusione scaturisce dalla persuasività delle argomentazioni e contiene la conferma della tesi stessa.
Argomentazione i ragionamenti, i dati, le prove, gli esempi a sostegno della tesi. È la parte dedicata all’esposizione degli argomenti e costituisce il corpo centrale del testo argomentativo. Le argomentazioni possono essere impostate secondo due tipi di ragionamento: dal generale al particolare (ragionamento deduttivo) oppure, al contrario, dal particolare al generale (ragionamento induttivo). Il ragionamento per analogia può essere considerato una forma particolare di ragionamento induttivo. Le argomentazioni possono essere affermative o per confutazione. Le prime propongono la tesi all’inizio del discorso e tentano di sostenerla con dati, riflessioni e elementi di prova seguendo uno schema di ragionamento lineare. Le argomentazioni con confutazione, invece, prendono in esame le tesi sostenute da altri (antitesi) dimostrandone l’infondatezza.
Per promuovere nei ragazzi la competenza argomentativa basta poco. Ecco qualche esempio. Scegliere, meglio se di concerto con la classe, un argomento, anche fra quelli studiati, proponendo una tesi e la relativa antitesi. Dividere, quindi, gli alunni in due gruppi invitandoli a sostenere uno la tesi e l’altro l’antitesi. Altra attività può essere quella del role playing o gioco di ruolo, avendo però cura di invertire i ruoli con una certa frequenza. I ragazzi, costretti a vedere le cose da angolazioni e da punti di vista diversi, devono attivare processi mentali di riflessione e di ricerca di argomentazioni atti a sostenere ora un punto di vista ora un altro con effetti a volte sorprendentemente positivi.
Un altro esempio ancora è l’invito a stilare un saggio a più mani su un argomento scelto dalla classe stessa. Si potrebbe trattare di grandi tematiche universali quali la fame nel mondo, le migrazioni dai Paesi africani, l’inquinamento. Potrebbero, però, essere proposti anche, soprattutto per le classi iniziali, argomenti più vicini alla loro quotidianità: il traffico congestionato delle nostre città, la pulizia ed il decoro cittadino, la cura del verde pubblico, gli episodi di bullismo, i pregi ed i difetti di internet, …
Il tutto può essere sinteticamente riassunto nella problematizzazione dei vari argomenti, avendo, però, cura di sceglierli tra quelli che più possono interessare e coinvolgere i ragazzi. Per aumentare la motivazione è opportuno iniziare con un brainstorming guidato dall’insegnante.
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