Muri & Sogni

Muri & Sogni

11 Aprile 2019 0 Di giuseppe perpiglia

I ragazzi, per crescere, hanno bisogno di muri, ma anche di sogni.

Il fine, quasi escatologico, del lavoro di ogni educatore deve essere quello di rendere consapevoli, di far capire ai ragazzi di qualunque età, che devono confrontarsi con molti muri a seconda del contesto in cui si trovano. I muri sono rappresentati dal limite che, di volta in volta, ci troviamo davanti e che dobbiamo accettare o superare a seconda dei casi. Il limite imposto dalla convivenza con altri da noi, il limite insito in ogni nostro diritto e che, molto semplicisticamente, si chiama dovere. Dopo il boom economico, ormai archiviato nei ricordi lontani, ogni genitore si è affannato a dare ai figli tutto quello che a lui era stato negato dalle contingenze sociali ed economiche. I genitori si sono trasformati da educatori ad amici e ad avvocati dei loro figli, mettendosi sul loro stesso piano. In tal modo hanno abdicato al loro ruolo di educatori, di guida e di modello positivo con grave nocumento per la crescita psicologica e morale dei figli. Questo anelito è stato subito colto e raccolto dal mercato che lo ha sfruttato, e continua a sfruttarlo, per ingenerare bisogni vacui e fittizi. Quei bisogni che vengono detti indotti, in contrapposizione ai bisogni codificati nella piramide di Maslow che divide i bisogni in:

  • bisogni fisiologici
  • bisogni di sicurezza
  • bisogni di amore e di appartenenza
  • bisogni di riconoscimento o stima
  • bisogni di auto-realizzazione
  • bisogni di trascendenza

Invece di aiutare i nostri ragazzi, figli o alunni che siano, a soddisfare i bisogni indotti dal mercato e dalla pubblicità, bisogni effimeri, dovremmo aiutarli nel soddisfare i bisogni essenziali, forieri di un’esistenza piena. Ma questo comporta un grande dispendio di energia e di tempo, comporta il mettersi in gioco 24 ore al giorno. È sicuramente molto più semplice comprare la soddisfazione dei bisogni indotti.

I bisogni indotti, però, anche quando soddisfatti, non riempiono la nostra e la loro vita, lasciano sempre e comunque un senso di vuoto che ostiniamo a voler riempire con ulteriori palliativi che hanno soltanto un temporaneo effetto placebo.

Per dare senso alla vita dei nostri ragazzi e non solo, dobbiamo spingerli a sognare, dobbiamo alimentare i loro sogni, dobbiamo pungolarli ad andare oltre il limite dell’oggi perché possano creare il loro ed il nostro futuro. Bisogna aiutarli a credere in loro stessi, nelle loro potenzialità e nelle loro abilità.  I sogni sono il motore che ci spinge e ci motiva ogni giorno, ogni ora. Una vita senza sogni è una vita vuota, una vita non gratificante, è solo lo scorrere di tempo inutilizzato. Una vita senza sogni è una vita alla continua ricerca di un qualche cosa che non sappiamo cosa sia e dove sia per cui non lo troveremo mai, rimanendo nel nostro limbo senza uno scopo e senza uno sbocco.

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