Comunicazione e Scuola

Comunicazione e Scuola

22 Gennaio 2019 0 Di giuseppe perpiglia

L’organizzazione e la stessa vita scolastica vengono enormemente migliorate da un’efficace comunicazione.

Il termine comunicazione riconosce l’etimo latino communis, da cui trae il significato di mettere in comune, condividere informazioni, idee, emozioni.

Nella scuola esiste una rete comunicativa molto intricata dal cui efficace funzionamento deriva u altrettanto efficace servizio fornito all’utenza. Tralasciamo in questa sede la comunicazione che sta alla base del rapporto docente-discente perché ricade in altri ambiti ed in altre tematiche.

La prima necessaria suddivisione da fare è quella tra comunicazione interna e comunicazione esterna.

La comunicazione interna

La comunicazione interna ad una qualsiasi istituzione scolastica interessa e coinvolte tutte le diversificate interrelazioni possibili. In primo luogo è bene soffermarci sulla comunicazione tra colleghi, in special modo tra i componenti di uno stesso consiglio di classe. Siamo portati spesso a chiuderci, non solo fisicamente, nella nostra aula ed operare come fossimo soli al mondo. Comunicare con i colleghi, cioè interagire e mettersi in relazione, è un valore aggiunto al quale non si può rinunciare se si vogliono ottenere risultati qualificati e qualificanti, promuovendo l’efficacia della proposta formativa. È solo grazie ad una reale comunicazione che si riesce a creare quella comunità educanda che permette di aggiungere un plus valore all’impegno profusi singolarmente da ogni docente.

La comunicazione interna ad ogni organizzazione dovrebbe assolvere a quattro funzioni principali:

  1. Far circolare le informazioni;
  2. Coinvolgere tutte le risorse umane;
  3. Sviluppare la collaborazione;
  4. Contribuire al miglioramento del servizio erogato.

Promuovere, sviluppare e migliorare continuamente la comunicazione interna permette di migliorare grandemente il clima interno all’istituzione stessa ed in ogni singola classe. Il tradizionale strumento utilizzato per la comunicazione istituzionale interna è la classica “circolare”. Spesso tale documento, che meriterebbe maggiore attenzione, sia da parte dell’emittente che da pare del ricevente, viene scritto in un linguaggio poco chiaro o eccessivamente tecnico, tanto da risultare inefficace o solo parzialmente efficace. Questo porta ad una lettura veloce e superficiale che spesso crea più incertezza che conoscenza. La circolare non potrà sicuramente sparire, ma andrebbe modificata nel linguaggio ed integrata, quando necessario, con ulteriori risorse scritte, multimediali o relazionali. La comunicazione interna può avvalersi di tipologie diverse di strumenti che possiamo così suddividere:

cartacei               lettere, verbali, circolari, avvisi, bollettini, notiziari, registr.

multimediali      sito istituzionale, facebook ed altri social, posta elettronica, intranet, forum virtuali.

relazionali         riunioni, manifestazioni, seminari, convegni, tavole rotonde, assemblee, commissioni tecniche, gruppi di lavoro.

Dal punto di visa del dirigente scolastico, la comunicazione interna deve essere anche finalizzata al coinvolgimento del corpo docente per creare coesione e condivisione delle finalità educative e degli obiettivi formativi dell’istituzione.

La Comunicazione esterna

Questa non è evulsa dalla comunicazione interna ed il trait d’union è rappresentato dal PTOF, piano triennale dell’offerta formativa. In questo documento, l’istituzione scolastica, dopo una necessaria riflessione tra tutte le componenti, comunica alle famiglie ed al territorio la sua proposta formativa. In base alla normativa vigente, che ha preso avvio dalla legge 15/03/1997 n. 59, che istituisce l’autonomia delle istituzioni scolastiche, la scuola deve uscire dal guscio protettivo dell’autoreferenzialità, confrontandosi e dialogando con il territorio, con le famiglie e con gli altri enti ed istituzioni che interagiscono in ambito locale.

Un altro aspetto particolare della comunicazione, sia interna che esterna, è il processo di valutazione, definita dal SNV, che inizia con un’auto-valutazione. I risultati di tale attività vengono riportati nel RAV (rapporto di auto-valutazione) il quale, a sua volta, serve da punto di parenza e il PdM (piano di miglioramento). Questi documenti, a loro volta, devono essere considerati nella stesura del P>TOF 8programmazione triennale dell’offerta formativa).

Il processo di auto-valutazione diventa, quindi, lo strumento ce consente la trasparenza delle politiche di efficienza interna, della qualità delle singole prestazioni e di coerenza delle scelte organizzative.

Per concludere, uno sguardo ad altri due strumenti importanti nella comunicazione:

la customer satisfaction cioè la soddisfazione dell’utente, per permettere all’istituzione di rispondere prontamente ed efficacemente alle esigenze dell’utenza. Questo comporta ed esige una flessibilità delle strutture per un costante adattamento ai bisogni. Essa, inoltre, serve a raccogliere in modo sistematico le opinioni, le idee, i bisogni e le necessità delle famiglie.

Il bilancio sociale  è lo strumento deputato a valutare i risultati dell’attività ed a comunicarli in modo chiaro al territorio nella loro dimensione sociale, ambientale ed etica. Tale documento risponde all’esigenza della scuola di rendere conto:

  • della propria mission
  • delle strategie adottate
  • dei processi operativi messi in atto
  • dei risultati conseguiti e raggiunti
  • degli effetti determinati dall’azione educativa

Il bilancio sociale comincia ad essere integrato con sempre maggiore frequenza dalla valutazione dell’impatto sociale. Quest’ultimo documento non si occupa dell’output, cioè dei prodotti, bensì dell’out come, cioè degli effetti provocati ed indotti dall’azione didattica e formativa della scuola.