IL POTENZIAMENTO DELLA COMPETENZA EMOTIVA – 2

IL POTENZIAMENTO DELLA COMPETENZA EMOTIVA – 2

9 Gennaio 2019 0 Di giuseppe perpiglia

Per valutare l’evoluzione della competenza emotiva si può utilizzate il TEC –Test of Emotion Comprehension– volto a valutare, appunto, la comprensione, da parte dei bambini, della natura, delle cause e della possibilità di controllo delle emozioni (Pons e Harris, 2000).

Tale test consente di valutare la presenza o meno e l’evoluzione della competenza emotiva in bambini dai tre agli undici anni. Il TEC esiste sia in una versione maschile che in una versione femminile, e consiste in una serie di vignette collocate nella parte superiore di un foglio; nella parte inferiore vi sono quattro possibili conseguenze emotive rappresentate da espressioni facciali. Dapprima si legge una breve storia mentre il bambino osserva la vignetta (il cui protagonista ha il volto bianco, privo di espressione), in seguito viene chiesto al bambino di indicare l’espressione facciale ritenuta più adatta al contesto della storia.

Dall’applicazione dello strumento, che indaga le 9 abilità, gli autori sono giunti all’individuazione di un’evoluzione di una competenza meta-emotiva distinta in tre aree di sviluppo:

  1. categorizzazione delle emozioni in relazione alla loro natura;
  2. comprensione delle cause delle emozioni;
  3. controllo delle emozioni.

La promozione ed il potenziamento della competenza emotiva, però, può anche essere condotta in modo, per così dire, più soft. Una ricerca americana, infatti, ha dimostrato che la lettura di capolavori che contengano descrizioni di emozioni (gli autori della ricerca hanno utilizzato Anna Karenina e Anton Cechov) sono molto efficaci nello stimolare, gli psicologi direbbero elicitare, pensieri, emozioni e motivazioni sia in noi stessi sia in coloro che ci stanno intorno. Questa proprietà affonda le sue radici nell’empatia, perché ci si immedesima nel personaggio descritto.

È importante allenare la teoria della mente perché quando questa non si sviluppa in modo corretto nascono problemi nella capacità di interagire con gli altri. Un individuo possiede una teoria della mente se è capace di attribuire stati mentali a stesso e agli altri e di prevedere il comportamento sulla base di tali stati (Premack e Woodruff, 1978). Possedere una teoria della mente implica (Astington, et al. 1988):

  • La capacità di riconoscere sé stessi e gli altri come entità che pensano.
  • La capacità di riconoscere stati mentali (intenzioni, desideri, credenze) in sé stessi e negli altri come una capacità diversa dal semplice ‘esperire’ tali stati.
  • La capacità di riferirsi esplicitamente alla mente propria ed altrui e di utilizzare tali concetti per spiegare e predire ciò che se stessi o gli altri possono fare o dire.

Si può e si deve promuovere il potenziamento della competenza emotiva, anche perché costa solo un po’ più di attenzione e di apertura mentale da parte del docente a fronte di innegabili vantaggi, anche per la sfera prettamente cognitiva, per il discente.

Insegnare l’alfabeto delle emozioni è un processo simile a quello in cui si impara a leggere, poiché comporta la promozione della capacità di leggere e comprendere le proprie ele altrui emozioni e l’utilizzo di tali abilità per comprendere meglio sé stessi e gli altri” (Kindlon e Thompson, 2000 – Intelligenza emotiva per un bambino che diventerà uomo).

L’alfabetizzazione emozionale si è diffusa nelle scuole negli ultimi 20 anni      (soprattutto in USA). Si tratta di una tipologia di intervento educativo volto a promuovere il benessere socio-emozionale dell’individuo, attraverso l’insegnamento delle abilità definite nel costrutto di competenza emotiva :

  • Identificare e denominare le emozioni
  • Esprimere le emozioni
  • Valutare l’intensità delle emozioni
  • Gestire le emozioni
  • Aumentare la resistenza allo stress
  • Conoscere la differenza tra emozioni e azioni.

Come e perché insegnare la competenza emotiva a scuola?

  • L’approccio scolastico tradizionale oppone lo sviluppo intellettuale a quello emozionale, ma l’educazione alla competenza emotiva è fondamentale per l’apprendimento e può essere insegnata e implementata.
  • Promuovere la competenza emotiva favorisce:
  • La motivazione e lo svolgimento di processi cognitivi importanti per il rendimento scolastico (attenzione e memoria);
  • l’apprendimento di abilità interpersonali per essere competenti socialmente, prendere decisioni corrette, avere successo con coetanei ed insegnanti e stare bene a scuola.

Il fine dell’educazione emotiva non è certo quello di modificare le emozioni, bensì quello di modificare i pensieri irrazionali che provocano eccessiva sofferenza emozionale. Le emozioni, infatti, non derivano direttamente dalle situazioni vissute, ma dal modo in cui ciascuno valuta le situazioni che vive.

Diverse sono le discipline che possono essere coinvolte nel processo di sviluppo della competenza emotiva all’interno del curricolo scolastico. Ecco un breve e semplice esempio di come si potrebbe sviluppare la competenza emotiva.

LINGUA ITALIANA ·      Saper riconoscere e dare un nome alle emozioni.

·      Individuare in un testo scritto le parti che connotano l’emozione.

·      Saper descrivere per iscritto episodi emotivi.

·      Arricchimento lessicale attinente la descrizione di stati emotivi di diversa intensità.

·      Distinguere realtà oggettiva e realtà soggettiva.

·      Saper mettere alla prova la consistenza logica di un’affermazione.

·      Confutazione e trasformazione di pensieri irrazionali.

·      Allenamento al pensiero razionale.

SCIENZE ·      Riconoscere i segnali del corpo che preannunciano l’insorgere di una reazione emotiva.

·      Imparare a individuare i correlati neurovegetativi delle emozioni.

·      Praticare la consapevolezza dei pensieri collegati a stati emozionali (abilità meta-emotive).

STUDI SOCIALI ·      Sviluppare la capacità di conversare, dialogare con gli altri all’interno di un gruppo, discutere ed esprimere le proprie opinioni, dare il proprio contributo nel ricercare e nell’organizzare le risorse necessarie all’attuazione di uno scopo di gruppo o di un progetto comunitario.

·      Favorire nei bambini la disponibilità alla verifica di atteggiamenti individuali o di gruppo che turbano l’armonia della convivenza democratica.

EDUCAZIONE MUSICALE ·      Individuare e riconoscere suoni e rumori della natura e dell’ambiente che suscitano emozioni.

·      Analizzare le emozioni suscitate dall’ascolto di brani musicali.

·      Analizzare emozioni provocate da particolari ritmi, toni, intensità.

·      Produrre suoni, rumori, capaci di indurre particolari stati d’animo.

EDUCAZIONE ALL’IMMAGINE ·      In un’immagine, saper riconoscere gli elementi che denotano le emozioni.

·      Saper manipolare un’immagine per modificare il contenuto emotivo.

·      Saper cogliere le emozioni in un’immagine partendo dalle composizioni cromatiche.

·      Saper esprimere operativamente, in modo creativo e personale, emozioni mediante: tecniche particolari di stesura del colore; utilizzo di materiali vari; attività di manipolazione.

EDUCAZIONE MOTORIA ·      Individuare posture e mimiche in relazione a particolari stati emotivi.

·      Esprimere con il corpo stati d’animo.

·      Approccio e tecniche di rilassamento come mezzo per attenuare le reazioni negative connesse a forti emozioni.

 

Nel caso di bambini è, invece, consigliabile l’uso di fiabe psicologicamente orientate che permettano al bambino di immedesimarsi nel protagonista ed accedere alle proprie difficoltà emotive in maniera indiretta.

A mo’ di chiosa finale un pensiero di Goleman, 1996: «… Ovviamente nessun percorso è una risposta al problema. Ma data la crisi che i bambini si trovano a fronteggiare, e data la speranza alimentata dai percorsi di alfabetizzazione emozionale, non dovremmo, ora più che mai, insegnare ad ogni bambino queste abilità, che sono essenziali per la vita? E se non ora, quando?»

 

Piccola sitografia:

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