
Conoscenze, Competenze e Crediti
È notizia recente la modifica apportata agli esami di maturità con l’eliminazione del test INVALSI, l’accertamento, per mezzo di un colloquio, delle competenze di cittadinanza e con il maggior peso previsto per i crediti formativi.
Quest’ultimo è quasi un atto dovuto dal momento che la scuola comincia decisamente ad aprirsi al territorio ed al vissuto dello studente e, inoltre, ha focalizzato la sua attenzione sulle competenze. Queste, per essere acquisite, hanno bisogno di essere sperimentate ed applicate giorno per giorno nel corso del vissuto di ognuno. Non è certo pensabile far acquisire una competenza con una lezione frontale o con una qualsiasi altra attività svolta in classe con un orizzonte temporale molto limitato. L’acquisizione di competenze necessita di tempi adeguatamente lunghi e di attività reali, coinvolgenti e significative per il soggetto che apprende. Inoltre, la maggiore attenzione al vissuto dello studente ed alle sue aspettative ed esigenze, porta a considerare tutte le sue esperienze anche quelle fatte al di fuori della scuola. Si dà, in tal modo, maggiore risalto all’apprendimento informale e non formale perché anche questi, forse ancor di più di quello formale proposto dal soggetto strutturato per eccellenza che è l’istituzione scolastica, concorre alla formazione dell’uomo e del cittadino.
Allora, valutare i crediti non è un mero atto burocratico, l’ennesimo segno che il ministro di turno ha voluto lasciare a perenne ricordo del suo passaggio, l’impronta della sua presenza in un dicastero importante come quello dell’istruzione, ma una svolta decisa verso una maggiore apertura della scuola alla vita reale.
Il rovescio della medaglia è la banalizzazione che l’italica creatività potrebbe farne, ricorrendo a false certificazioni e ad altre bravate del genere.
Tra le varie esperienze che un ragazzo potrebbe fare, un posto particolare spetta al volontariato, per altro già largamente coinvolto nell’alternanza scuola-lavoro. Il mondo del volontariato permette di confrontarsi con numerose tipologie di esperienze perché numerosi sono i campi in cui esso opera: dal sociale al socio-assistenziale, dal sanitario alla salvaguardia dell’ambiente, alla tutela del patrimonio artistico e naturalistico, ed altro ancora. Si tratta di un mondo che permette di fare la propria esperienza, utile anche in una prospettiva di orientamento lavorativo, pur rimanendo in un ambiente protetto.
Compito della scuola moderna è quello, non di dare un pesce, ma di insegnare a pescare. Non di fornire contenuti e nozioni, ma di dare gli strumenti per essere capace di selezionare, in special modo nel mare magnum della rete, le informazioni che interessano, che sono utili, gli strumenti per sviluppare uno spirito critico ed una visione personale del mondo. Ma per fare questo la scuola, per quanto importante sia, non basta ma deve ricorrere all’aiuto di quella grande maestra che è la vita.