Le unità di apprendimento (UdA)

Le unità di apprendimento (UdA)

9 Dicembre 2018 0 Di giuseppe perpiglia

L’articolo si propone di dare qualche consiglio ed un format per impostare e stilare un’UdA. Un valido aiuto al lavoro del docente viene dalla razionalizzazione e dalla parcellizzazione del progetto didattico annuale o pluriennale in unità strutturali più contenute ma finite al loro interno. Tali unità devono avere una coerenza didattica, formativa ed educativa e devono rappresentare un’occasione didattica significativa per alunni e studenti. A tali unità è stato dato il nome di Unità di apprendimento (UdA). L’accento messo sul momento dell’apprendimento ci dice, ancora una volta, che il focus centrale del lavoro docente deve essere quello dell’apprendimento, non certo dell’insegnamento. Ci dice, anche, che il centro nevralgico deve essere l’alunno/studente e non i contenuti o il famigerato programma. Anche le UdA, così come tutto il percorso didattico-educativo, devono rifuggire il metodo trasmissivo legato al mero passaggio di conoscenze e di abilità e privilegiare, se si vuole che alunni e studenti siano veramente protagonisti della costruzione del sapere, il metodo laboratoriale. Con tale metodo è possibile tendere efficacemente alla formazione integrale della persona, così come richiesto dalla nostra Costituzione, promuovendo competenze disciplinari e trasversali.

Altro momento cruciale è quello del monitoraggio continuo per adeguare, curvare ed eventualmente modificare o integrare le attività e le proposte formative sulle reali e contingenti necessità dell’alunno/studente.

Ogni UdA deve avere i seguenti punti fermi:

  • Argomento
  • Compito
  • Correlazione esplicita tra compito, competenze ed obiettivi formativi e cognitivi
  • Pianificazione dei tempi e delle scadenze
  • Verifica e Valutazione
  • Certificazione

Il titolo        deve richiamare l’argomento e deve evidenziare la competenza che il docente intende sviluppare mediante le situazioni di lavoro o di studio indicate nel percorso laboratoriale.

L’argomento          va formulato all’infinito. Deve essere relativamente ampio per permettere di effettuare collegamenti con altre UdA e con le altre discipline.

Il compito unitario        indica tanto il prodotto finale che i ragazzi devono realizzare quanto il percorso attivato per raggiungerlo. Vanno indicate tutte le operazioni chiave che i ragazzi sono sollecitati a compiere durante il percorso didattico.

La competenza     indicare chiaramente la competenza principale che si intende perseguire scegliendola tra:

  • le otto competenze chiave individuate dal Parlamento europeo e dal Consiglio europeo nella direttiva del 18 dicembre 2006;
  • le competenze indicate nel profilo in uscita dello studente al termine del primo ciclo di istruzione;
  • le competenze indicate nei traguardi di competenza disciplinari riportati nelle Indicazioni nazionali 2012 per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione.

Gli obiettivi di apprendimento        è opportuno indicare 2÷3 obiettivi di apprendimento irrinunciabili, anche questi tratti dalle Indicazioni nazionali 2012, che indicano le conoscenze e le abilità disciplinari da potenziare.

Gli obiettivi formativi   utilizzano gli obiettivi di apprendimento. Si possono ricavare dai documenti nazionali e devono essere strumentali ed indispensabili per lo sviluppo della competenza attesa in quella specifica UdA. Negli obiettivi formativi, le conoscenze e le abilità vengono contestualizzate anche in relazione alla classe e formulate in modo da essere verificabili.

Le attività laboratoriali           Sotto questa voce vanno illustrate le modalità di svolgimento delle attività, i passaggi operativi che i ragazzi devono compiere, le azioni e le attenzioni dell’insegnante. Bisogna esplicitare un percorso didattico concreto, avente al centro “cosa l’alunno deve fare” e “come lo deve fare”, individualmente, in gruppo o a classe intera, in modo tale che egli possa giungere alla scoperta di conoscenze significative e all’acquisizione delle abilità e delle competenze previste. La descrizione delle attività deve essere articolata in fasi, con l’indicazione dei tempi e dei materiali necessari. È necessario, inoltre, fornire delle proposte su come monitorare il lavoro in itinere, allo scopo di intervenire prontamente, se necessario, nei momenti topici e/o problematici o, ancora, per suggerire le opportune strategie dettate dalla contingenza. Non bisogna dimenticare che in una “classe reale” possono essere presenti anche alunni in difficoltà e quindi, attraverso la ricerca di metodi efficaci e diversificati, si deve essere in grado di offrire spunti ed indicazioni per le “classi difficili” e per gli alunni con problemi di attenzione o livelli di partenza e prerequisiti non proprio adeguati. Una fase delle attività laboratoriali molto delicata è quella dedicata alla realizzazione del prodotto che rappresenta la logica conclusione di tutto il percorso.

Verifica, valutazione e monitoraggio        La dimensione della valutazione accompagna, in forme e modi diversi, tutto il processo ed il percorso didattico. In questa sezione dell’UdA devono essere presi in considerazione i vari aspetti relativi al monitoraggio, alla verifica ed alla valutazione, sia ex ante, sia in itinere, sia ex post.

Monitoraggio        L’unità di apprendimento deve riportare in modo quanto più chiaro possibile:

  • le indicazioni su come effettuare l’osservazione e la registrazione sistematica dei comportamenti e dei processi più rilevanti, riferiti al percorso didattico;
  • l’individuazione degli snodi fondamentali del processo di apprendimento e delle possibili strategie per controllarli;
  • la riflessione personale dell’alunno sul processo e sugli esiti degli apprendimenti, sul contributo fornito e sul gradimento delle attività mediante opportune domande o stimoli di riflessione.

Verifica       La verifica del livello di acquisizione delle competenze e delle abilità, previste per gli obiettivi formativi, deve essere effettuata mediante osservazioni, prove, test, con la loro chiara indicazione della tipologia e, magari, con possibili esempi. Altri elementi per attuare la verifica possono essere le esercitazioni proposte nel corso delle attività laboratoriali, così come l’analisi del prodotto finito.

La Valutazione     Tale attività, in base ad espliciti parametri e criteri definiti a monte, deve consentire di definire i livelli di accettabilità e di eccellenza. È bene prevedere l’utilizzo di rubriche valutative che, attraverso una serie, più o meno complessa, di indicatori, contribuiscano ad evidenziare il livello raggiunto nello sviluppo delle competenze. Essa deve tendere a fare in modo che possa restituire il valore educativo e formativo dei processi attivati, ossia mirare ad interpretare e comprendere ciò che ha senso, significato ed importanza nelle trasformazioni progettate e/o accadute. La valutazione è indispensabile, come più volte affermato, per conoscere il livello di acquisizione di una competenza. Per valutare una competenza bisogna progettare un’UdA che sia finalizzata ad un compito e quindi osservare, in base a criteri ed a descrittori predisposti in precedenza, il processo che porta alla sua realizzazione.

Le unità di apprendimento cui si è fatto riferimento fino a questo momento, sono UdA di tipo disciplinare, cioè rimangono all’interno di una unica disciplina. Molto più efficaci, sia per l’acquisizione di contenuti, sia per il raggiungimento dei diversi obiettivi formativi, sono le UdA interdisciplinari. In estrema sintesi, esse sono delle UdA caratterizzate dalla condivisione di un prodotto finale realizzato con l’apporto di più discipline. Il punto iniziale, che poi contaminerà di sé tutto il progetto, è quello di individuare delle situazioni di compito in grado di consentire a più discipline di concorrere al raggiungimento di una meta comune. Tale tipologia di UdA consente un intervento coordinato, intenzionale e congiunto di più discipline, ognuna all’interno del proprio monte ore, senza bisogno di fare ricorso ad ore aggiuntive, magari in ambito pomeridiano, per un laboratorio strutturato. I vantaggi che tali interventi offrono sono molteplici:

  • offrono ai ragazzi occasioni di lavoro più significative e, quindi, più motivanti;
  • evidenziano gli stretti legami tra discipline diverse e come le conoscenze e le abilità apprese in ambiti diversi possano concorrere alla realizzazione di uno stesso compito;
  • consentono di scegliere un prodotto finale più complesso e favoriscono il reale sviluppo di competenze trasversali.

Le UdA interdisciplinari dovrebbero essere la regola. In ogni caso è bene che il Consiglio di classe operi di comune accordo su spunti operativi condivisi, naturalmente legati a chiari riferimenti valoriali e culturali, che ogni docente, tenendo conto della specifica realtà in cui opera, dovrà poi modificare ed adattare al suo contesto, per rendere più efficace l’azione didattica. Sarà opportuno, inoltre, condividere preliminarmente, con i docenti che intervengono sullo stesso gruppo classe, la scelta di alcune competenze da perseguire, indipendentemente dalla disciplina, ricavandole dai Documenti nazionali vigenti, perché una progettazione coordinata risulterà più incisiva per lo sviluppo integrale della personalità degli allievi.

Per rendere più evidente e più chiaro il percorso seguito nella progettazione di ogni UdA, è bene arricchirne la struttura esplicitando le competenze attese e gli obiettivi di apprendimento disciplinari che sono a fondamento della proposta didattica, tratti dai documenti attualmente in vigore. Segue una propopsta di format per stilare un’Unità di Apprendimento.

Viene proposto un semplice format per stilare le UdA

(L’articolo è tratto dal volume “Il curricolo verticale alla luce delle Indicazioni nazionali 2012“)