
Una bella idea!
Un progetto didattico semplice, di facile fruizione ma che permette di promuovere intelligentamente la lettura e, nel contempo, di far capire l’importanza e la profonda belle zza delle regole democraiche su cui la nostra società si fonda.
Girovagando sulla rete, mi sono imbattuto in una notizia che mi ha favorevolmente colpito per la sua semplicità e la sua, molto probabile, efficacia. Essa è stata pubblicata sul sito www.crotoneinforma.it, alla pagina https://www.crotoneinforma.it/notizia16112/Associazione-Equilibri-la-Staffetta-della-democrazia-al-Liceo-Classico.html#.W_kLfUHSLYV. È un progetto che, all’apparenza, è quasi banale nella sua semplicità, ma che, dopo una breve riflessione, si arguisce che è frutto di un’idea progettuale robusta e pregnante, dovuta alla passione di chi l’ha proposta e la sta portando avanti. Il nome del progetto è La staffetta della democrazia e viene proposto dall’associazione Equilibri, il cui presidente è la professoressa Eugenia Garritani, dirigente scolastico in pensione, ma sempre attiva nel promuovere cultura. Il primo step del progetto consiste nel regalare un libro ad una classe. Nella fattispecie La fattoria degli animali di George Orwell, che è un’allegoria politica. Dello stesso autore forse si ricorda meglio 1984, che ha ipotizzato il Grande fratello, ben prima della molto meno impegnata trasmissione televisiva. La classe si impegna a leggerlo, ad approfondirne alcune tematiche ed a presentarlo ad un’altra classe, del comune o della provincia, leggendo e spiegando i brani che ritiene più significativi.
Gli ordini di scuola previsti, almeno in questa prima fase, sono le scuole secondarie, di primo e di secondo grado. Il momento qualificante è rappresentato dal fatto che diverse scuole e molti docenti fanno parte della Rete Equilibri. Ciò rende molto più facile il tutto, in quanto le relazioni e le sinergie portano a risultati che una singola associazione, per quanto animata di professionalità e passione, da sola non potrebbe raggiungere.
La metodologia adottata è perfettamente in linea con quanto previsto dall’attuale impianto normativo del sistema di istruzione italiano. Infatti, il progetto, nella sua apparente semplicità, persegue il raggiungimento di competenze trasversali sul versante della conoscenza della lingua (Comunicazione nella madrelingua), di Cittadina e Costituzione (Competenze sociali e civiche) ma anche, nel momento dell’organizzazione della restituzione alle altre classi, di competenze relative allo Spirito di iniziativa e di imprenditorialità e della Consapevolezza ed espressione culturale. Si tratta di ben quattro delle otto competenze chiave che ci richiede l’Europa e che l’Italia ha fatto proprie
È, questa, un’ulteriore conferma che, per quanto indispensabili, gli strumenti non sono le risorse più importanti. Le risorse a cui la scuola deve attingere a piene mani sono la passione, la professionalità e la voglia di sperimentare. Non bisogna rinchiudersi negli angusti recinti di una standardizzazione che porta demotivazione a sé stessi ed agli alunni, né tanto meno seguire pedissequamente il falso idolo del programma. Se il punto qualificante sono le competenze, si può benissimo fare a meno di un percorso lineare che porti dall’introduzione del libro di testo fino al suo indice. Bisogna trovare nuove strade per rendere vivo il dettato della norma sul protagonismo dell’alunno, perché questa è l’unica strada percorribile per avere classi più vivibili e minor numero di brutti episodi come quelli che con eccessiva frequenza ci propongono i media. In questo modo, anche la figura del docente ne esce rafforzata in credibilità ed in legittimazione.
Grazie all’Associazione Equilibri ed alla sua presidentessa per l’intelligente proposta didattico-formativa che merita un radioso futuro.