
Progettare? Si, ma bene!
Molti colleghi ricorderanno la riforma del ministro Letizia Moratti (legge 53/2003) ed in particolare l’introduzione, mai effettiva, del portfolio. Oltre a tale documento la riforma Moratti puntava anche sulle tre “I”: inglese, informatica ed impresa. Su inglese ed informatica l’accordo fu praticamente unanime, in quanto si trattò di una semplice ratifica dell’esistente. Per quanto riguardava l’impresa, invece, in molti storsero la bocca e qualcuno gridò allo scandalo e, addirittura, al sacrilegio. Bisogna, però, mettersi d’accordo sul significato che a tale lemma venne dato. Lo spirito era quello di portare efficienza ed efficacia in un campo, quello dell’istruzione istituzionalizzata e strutturata, in cui tali obiettivi e finalità non godevano della giusta considerazione. Da un po’ di tempo a questa parte, però, questi due obiettivi hanno preso sempre più piede ed oggi sono tenuti maggiormente in conto.
Da molte parti si accusa la scuola di essere sempre più un “progettificio”, ed in parte è vero. È sicuramente vero quando i progetti vengono fatti per soddisfare le richieste dei docenti o, magari, dei dirigenti, richieste che hanno poco o punto a che vedere con la didattica e la formazione dei ragazzi e degli studenti. Personalmente sono convinto, come illustrato in altro articolo, dei progetti e della loro valenza, ad una condizione, però, che siano progetti validi, che siano stilati per dare risposte concrete, adeguate ed efficaci a problemi reali, che esplicitino in modo chiaro e preciso, perseguendoli con determinazione e professionalità, obiettivi educativi e didattici. A volte, presi dall’entusiasmo, si perde di vista la valutazione razionale di tutte le variabili coinvolte nell’idea progettuale, ponendo eccessiva enfasi su alcune e minimizzandone altre. Per aiutare i docenti nella valutazione di un progetto nella fase di pianificazione si può ricorrere ad uno strumento che permette una riflessione, che si spera quanto più condivisa possibile, per addivenire con maggiore probabilità di successo a decisioni razionali e, quindi, maggiormente efficaci.
Lo strumento di cui si dice è noto con l’acronimo SWOT, in cui le quattro lettere stanno ad indicare i seguenti termini:
- Strenghts -> punti di forza
- Weakenesses -> punti di debolezza
- Opportunities -> opportunità
- Threats -> minacce
Al fine di avere uno sguardo sinottico completo si ricorre ad uno schema in cui sono presenti quattro quadranti che ospiteranno, ovviamente, punti di forza, punti di debolezza, opportunità e minacce, disposti su due righe e due colonne.
La riga superiore ospiterà i fattori interni (punti di forza e punti di debolezza), mentre la riga inferiore i fattori esterni (opportunità e minacce). La colonna a sinistra conterrà le positività (p
unti di forza ed opportunità), mentre la colona a destra le negatività (punti di debolezza e minacce). Tale schema è anche cosciuto come matrice swot.
Il modello SWOT è stato introdotto da Albert Humphrey negli anni ’60 e si configura come una tecnica di decision maker, una tecnica, cioè, in grado di dare un aiuto a coloro che sono chiamati a prendere delle decisioni.
Tabella SWOT | ||
Positività | Negatività | |
Fattori interni | Punti di forza | Punti di debolezza |
· ….
· …. · …. |
· ….
· …. · …. |
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Fattori esterni | Opportunità | Minacce |
· ….
· …. · …. |
· ….
· …. · …. |
La fase di pianificazione strategica è fondamentale per ogni attività progettuale e la SWOT Analysis è, senza dubbio, uno degli strumenti più utilizzati ed efficaci per mettere a fuoco i punti chiave della attività che si intende affrontare.
Vediamo di cosa si tratta, quali vantaggi offre.
Per avviare una qualsiasi attività bisogna prima avere ben chiari gli obiettivi e gli strumenti necessari per raggiungerli. Senza strategia e senza adeguata pianificazione non si arriva da nessuna parte. Ecco perché è di vitale importanza dedicare tempo e attenzione a questa fase. La SWOT Analysis è un modo efficace per facilitare questo compito.
Un’analisi SWOT, anche detta matrice SWOT, analizza un progetto focalizzandosi su ciascuno dei quattro punti visti poc’anzi, aiutando a mettere a fuoco le caratteristiche distintive dell’attività che si intende intraprendere e dell’utenza a cui essa è rivolta.
Questo specifico tipo di diagramma è particolarmente utile per decidere se esperire o meno un determinato progetto. Esso aiuta a visualizzare chiaramente i pro ed i contro, evidenziandone tutti gli aspetti positivi e negativi. Con le informazioni raccolte da una SWOT Analysis è più facile capire se procedere e come muoversi.
Prima di iniziare bisogna stabilire l’obiettivo, definire chiaramente il progetto che si vuole analizzare e scriverlo sopra la matrice per averlo sempre sotto gli occhi. Fatto questo, si può passare alla compilazione della griglia inserendo le informazioni richieste in ciascuno dei quattro quadranti. Si possono usare sia informazioni quantitative (dati e numeri) sia informazioni qualitative.
Nell’area “punti di forza” (in alto a sinistra) andranno inseriti tutti i tratti positivi che caratterizzano il progetto oggetto di analisi ed in grado di distinguerlo da progetti similari.
I punti deboli (in alto a destra), come è facile immaginare, sono gli aspetti in cui si è più carenti. In questo caso bisogna focalizzarsi su quali siano le aree di miglioramento.
Le opportunità (in basso a sinistra) sono le possibilità offerte dal territorio e che potrebbero rivelarsi potenzialmente vantaggiose per il progetto in questione. È facile intuire che tali opportunità variano in base all’utenza di riferimento e agli obiettivi che ci si prefigge, ma è importante saperle cogliere per capire quali azioni mettere in campo per sfruttarle al meglio.
Le minacce (in basso a destra), infine, comprendono tutti i possibili ostacoli che potrebbero impedire la realizzazione dell’idea progettuale.
Ora che si ha un quadro completo della situazione non resta che tirare le somme, esaminando il diagramma e analizzando i risultati. Non è un’operazione semplice, ma riveste primaria importanza.
Ecco alcune domande utili che possono guidare nell’interpretazione della SWOT Analysis per avere delle conclusioni:
- i punti di forza aprono nuove opportunità?
- come è possibile trasformare i punti di debolezza in punti di forza?
- come si possono neutralizzare le minacce?
A questo punto bisogna mettere sulla bilancia aspetti positivi e negativi. Se i primi superano i secondi, si può proseguire tranquillamente con l’idea progettuale e cominciare a metterla in pratica. Se invece gli aspetti negativi hanno un peso maggiore, probabilmente è il caso di rivedere il progetto o, nella peggiore delle ipotesi, abbandonarlo.
Per eseguire correttamente una analisi SWOT bisogna porsi le domande giuste a cui bisogna fornire risposte parimenti adeguate. È consigliabile concentrarsi su quattro o cinque elementi per ogni quadrante. Altro consiglio da prendere in seria considerazione è quello di rimanere nello specifico e nel concreto, evitando dichiarazioni vaghe che non sarebbero di alcuna utilità.
Punti di forza
- Quali attività, strumenti e materialipossono essere utilizzati in questa situazione?
- Quali beni immateriali (conoscenze, reti, reputazione, ecc.) possono rappresentare un aiuto?
- In cosa siamo bravi?
Punti di debolezza
- Quali sono le passività che potrebbero ostacolare il progetto?
- Quali risorse mancano (conoscenze, tecnologie, competenze, ecc.) per portare a termine con successo il progetto?
- Cosa potrebbe causare il fallimento di questo progetto?
- Dove bisogna di migliorare l’organizzazione?
Opportunità
- Quali condizioni contingenti potrebbero rappresentare un vantaggio?
- Quali recenti cambiamenti potrebbero rendere il progetto più semplice?
- Quali tendenze sono causa di ottimismo?
- Ci sono potenziali alleati? E chi sono?
- Quali fattori ambientali potrebbero essere sfruttati in modo favorevole?
Minacce
- Quali sono i maggiori ostacoli?
- Cosa, al momento, potrebbe fra fallire il progetto?
- Quali cambiamenti nella comunità di riferimento potrebbero causare un fallimento?
- Quale fattore potrebbe rendere superato il progetto?