Il bilancio sociale: come?

Il bilancio sociale: come?

8 Settembre 2018 0 Di giuseppe perpiglia

Per come detto, il bilancio sociale è stato introdotto dalla direttiva Funzione Pubblica del 17 febbraio 2006 come documento nel quale l’amministrazione riferisce, a beneficio di tutti i suoi interlocutori pubblici e privati, le scelte operate, le attività svolte ed i servizi resi, cioè i risultati, dando conto delle risorse utilizzate e descrivendo i suoi processi decisionali ed operativi. La funzione di tale documento è di rappresentare in un quadro unitario il rapporto tra contesto, missione, scelte strategiche, risorse e risultati.

Tutte le norme citate nelle pagine precedenti vanno nella direzione di attuare una sussidiarietà verticale, con il ciclo di gestione e della performance, rendicontando il decentramento amministrativo e l’efficace utilizzo delle risorse pubbliche. Viene attivata, però, anche una sussidiarietà orizzontale grazie al bilancio sociale. È la logica della rete e dell’apertura alla comunità locale: confronto con gli stakeholder, dialogo locale, strumento aperto e flessibile, multidirezionale, che integra le risorse materiali e quelle immateriali.

Il bilancio sociale è il report attraverso il quale la scuola comunica ai suoi interlocutori:

  • Chi è
  • Cosa fa
  • Come può migliorare

Il percorso che porta alla stesura del bilancio sociale è tutt’altro che semplice e banale e fa parte del bilancio stesso. La stesura di questo documento deve basarsi sulla volontà di porsi obiettivi e di volerli mettere in discussione, preparandosi anche a comunicarne l’eventuale fallimento.

Nella stesura del bilancio sociale bisogna porre molta attenzione a cinque fattori:

  1. Il suo radicamento all’interno della scuola
  2. La sua omogeneità
  3. La scientificità del modello
  4. La sua completezza
  5. La sua efficacia comunicativa.

Esiste sempre il rischio di produrre un documento incompleto, autoreferenziale, non comparabile, inefficace, rischio in grado di vanificare tutti gli sforzi compiuti.

Il bilancio sociale deve poggiare su quattro capisaldi:

  1. Missione, sia a livello istituzionale che locale
  2. PTOF, che rende conto delle scelte, del progetto e della visione di gruppo
  3. Risorse materiali ed immateriali
  4. Risultati, tanto in termini di output quanto di out come[1]

Perché un bilancio sociale sia efficace deve essere stilato grazie ad un lavoro di gruppo che veda coinvolti il dirigente scolastico, il dirigente dei servizi generali ed amministrativi, il consiglio di istituto, il gruppo operativo, ma anche la comunità e tutti gli altri stakeholder con un eventuale supporto esterno.

Tale documento, però, è fortemente influenzato dal processo che porta alla sua realizzazione ed alla sua stesura. Esso, inoltre, deve essere in stretta connessione con gli altri strumenti di rendicontazione e di comunicazione.

Il bilancio sociale dovrebbe avere almeno le seguenti cinque sezioni:

  1. Identità e contesto
  2. Stakeholder
  3. Scelte educative e risultati
  4. Gestione dei servizi
  5. Gestione delle risorse economico-finanziarie

Il DPR 80/2013, all’art. 6 c. 1 punto d) recita «pubblicazione, diffusione dei risultati raggiunti, attraverso indicatori e dati comparabili, sia in una dimensione di trasparenza sia in una dimensione di condivisione e promozione al miglioramento del servizio con la comunità di appartenenza.»

Per procedere alla stesura del bilancio sociale sono previsti tre passaggi, da esperire in precisa sequenza logica e temporale:

  1. Raccolta dei dati relativi ai risultati raggiunti
  2. Contestualizzazione del documento
  3. Coinvolgimento della comunità e del territorio

Per quanto riguarda il primo punto vanno considerati i risultati scolastici e quelli delle prove standardizzate, ma anche altri risultati ed altri indicatori, ricordandosi, comunque, di non basarsi solo sulle performance.

Nei risultati raggiunti bisogna indicare le varie aree di processo riportando, per ogni indicatore, una descrizione completa ma concisa. Sempre nella sezione dedicata ai risultati riportare, non solo gli esiti, ma anche i processi virtuosi realizzati.

Nella sezione relativa alla contestualizzazione vanno riportati gli elementi ostativi e vi si faranno confluire documenti che vanno comunque stilati. Per quanto riguarda la scuola ed il contesto ci si riferisce al rapporto di autovalutazione (RAV) mentre per le scelte strategiche, si farà riferimento al piano triennale dell’offerta formativa (PTOF) ed al piano di miglioramento (PdM).

Per quanto riguarda, infine, il coinvolgimento, vi sono quattro tappe irrinunciabili:

  1. Coinvolgimento degli organi collegiali
  2. Presentazione a famiglie e studenti
  3. Presentazione pubblica agli stakeholder
  4. Pubblicazione del documento finale.

Il bilancio sociale è un processo volontario che presuppone il concetto di responsabilità ed il dovere del coinvolgimento completo di tutti gli stakeholder, partendo già dall’analisi dei bisogni e delle aspettative alla costruzione del consenso attorno alle scelte, fino al monitoraggio ed alla comunicazione dell’effettiva creazione di valore pubblico.

Il bilancio sociale deve essere inteso da tutti come uno strumento di governance che permette il dialogo con i molti interlocutori sociali che condividono una qualche responsabilità con la scuola.

In tale documento bisogna recepire gli input che vengono dal processo di autovalutazione e dalle valutazioni centralizzate degli apprendimenti e delle scuole, a loro volta recepite nel piano di miglioramento, da quest’ultimo documento e dagli interessi, dalle attese e dai contributi degli stakeholder.

La logica della rendicontazione, non solo nella scuola, è una logica circolare:

  1. Definizione ed assegnazione degli obiettivi, dei valori attesi di risultato e dei rispettivi indicatori
  2. Collegamento tra obiettivi ed allocazione delle risorse
  3. Monitoraggio ed eventuali interventi correttivi
  4. Misurazione e valutazione della performance, organizzativa ed individuale
  5. Utilizzo dei sistemi premianti, secondo criteri di valorizzazione del merito.

Lo sfondo comune su cui deve poggiare tutto l’impianto del bilancio sociale è la responsabilità, che deve portare al perseguimento della qualità, ad una maggiore produttività, all’emersione del merito ed essere basata sulla trasparenza.

Fermarsi solo sugli esiti formativi e sugli apprendimenti degli studenti sarebbe limitativo, perché questi dipendono anche dal clima educazionale, che a sua volta risente ed è determinato dalle motivazioni e dalle capacità degli attori coinvolti, dalle pratiche professionali messe in campo e dalle condizioni operative attivate.

Ma il clima relazionale risente del sistema di management che si esplica attraverso la direzione, l’organizzazione, il sistema di valutazione, le reti sociali attivate e le risorse umane coinvolte.

Gli obiettivi strategici sono direttamente collegati alla missione istituzionale e rispondono alla domanda perché esiste la scuola?

Gli obiettivi operativi, invece, sono strumentali al perseguimento degli obiettivi strategici.

Essi vengono perseguiti attraverso le scelte educative, organizzative e relazionali, strutturate in una mappa strategica che collega:

  • Processi didattici primari e di supporto
  • Sviluppo delle risorse umane
  • Coinvolgimento e partecipazione degli stakeholder
  • Sviluppo organizzativo.

La stesura del bilancio sociale non è certo esente da rischi che bisogna conoscere e riconoscere per tempo. Il primo e quello più importante è mettere il focus solo su input ed output tralasciando gli out come e gli impatti. Ancora, puntare fortemente e quasi esclusivamente sugli apprendimenti di base per promuovere le scelte della scuola e la competizione in una mera ottica di mercato. Altro rischio da considerare è il dare un valore puramente simbolico e strumentale della comunicazione agli stakeholder. Infine, bisogna dosare ed equilibrare con perizia ed attenzione la specificità dell’istituzione con la comparabilità dei criteri senza eccedere né in un senso né nell’altro.

Possiamo accennare ad un elenco che serva da linea guida per la stesura del bilancio sociale. Esso si snoda in sette punti:

  • Definire la propria identità istituzionale e gli obiettivi strategici perseguiti
  • Comunicare agli stakeholder gli obiettivi della scuola ed i suoi risultati
  • Tenere conto del punto di vista degli stakeholder, interni ed esterni, e costruire un’autentica condivisione sugli scopi della scuola e sulle sfide del cambiamento
  • Collegare agli obiettivi strategici i relativi indicatori per misurare le attese di risultato ed i risultati effettivamente raggiunti
  • Rendicontare gli apprendimenti degli studenti anche in relazione ai dati forniti dal sistema nazionale di valutazione
  • Rendicontare le risorse economiche e finanziarie sulla base dell’anno scolastico, coniugando il ciclo amministrativo delle entrate e delle spese con le scelte didattiche ed organizzative assunte dalla scuola
  • Bilanciare le risorse disponibili con la visione strategica della scuola, rendendo leggibili le risorse rispetto alle scelte ed ai risultati.

La struttura del bilancio sociale

È possibile strutturare il bilancio sociale in un gradiente di complessità crescente. Non è consigliabile, però, eccedere in complessità perché si corre il rischio di non essere capiti per poca chiarezza o per eccessiva prolissità. Non è neanche consigliabile, d’altro canto, scadere nel semplicismo e nella faciloneria perché si renderebbe inutile l’utilizzo di tale strumento che presenta, invece, molte potenzialità.

Per prima cosa bisogna focalizzare l’attenzione sui soggetti da coinvolgere nella stesura del bilancio sociale. Questi sono, per primi, il dirigente scolastico ed il dirigente dei servizi generali ed amministrativi, quindi, le funzioni strumentali, i docenti, i collaboratori ed il personale ATA. Tutti i soggetti coinvolti devono fornire, ad una eventuale commissione appositamente costituita, tutte le informazioni ed i dati necessari. Il modello che si propone in questo lavoro, ripreso da una pubblicazione del professore Angelo Paletta[2], prevede quattro aree di approfondimento:

  • Identità della scuola
    • Mission
    • Valori
    • Offerta formativa
    • Assetto istituzionale
    • Struttura organizzativa
  • Apprendimenti ed esiti formativi
    • Esiti formativi
    • Rendimento scolastico nei test INVALSI
    • Continuità ed orientamento. Risultati a distanza
  • Gli stakeholder della scuola e le risorse finanziarie
    • I nostri studenti
    • Il personale docente e tecnico amministrativo
    • Il contesto
    • Le risorse economiche e materiali
  • Ambiente organizzativo per l’apprendimento
    • Qualità dell’insegnamento
    • Qualità dell’organizzazione
    • Vision

Dal punto di vista prettamente operativo, si possono percorrere le seguenti tappe:

  • Decisione ed approvazione Se non si parte da una decisione maturata e successiva ad una seria ed ampia riflessione, si corre il rischio di scadere in un mero adempimento burocratico, in un tecnicismo fine a sé stesso il cui prodotto sarà riposto in un cassetto a coprirsi di polvere.
  • Mappatura degli stakeholder è una funzione ineludibile in quanto ci fa prendere coscienza dei soggetti ai quali dobbiamo rendere conto e dei quali siamo chiamati a soddisfare le richieste, dopo averle vagliate alla luce della nostra vision ed incrociate con le risorse disponibili.
  • Dialogo con gli stakeholder il passo subito successivo alla mappatura è l’incontro ed il confronto, diretto o meno, con tutti gli stakeholder, proprio al fine di sapere cosa si aspettano dalla scuola e come il nostro operato possa dare risposte efficaci.
  • Determinazione indicatori chiave il momento della determinazione degli indicatori è un momento molto delicato, perché dalla loro corretta ed efficace determinazione dipende l’efficacia del documento che si va a stilare.
  • Misurazione e valutazione delle performance non bisogna certo enfatizzare e idealizzare il ruolo e l’importanza dei risultati, ma il loro ruolo rimane pur sempre un fattore importante nella stesura del bilancio sociale. A questi bisogna affiancare anche gli esiti e gli effetti provocati ed indotti sull’utenza e sugli stakeholder in genere.
  • Obiettivi ed azioni di miglioramento la riflessione sulle scelte operate e sulle azioni intraprese deve mettere a confronto obiettivi e risultati. Da tale confronto potrebbero, sarebbe strano il contrario, venir fuori delle azioni correttive per migliorare in modo costante l’offerta formativa e migliorare i servizi forniti.
  • Stilare e pubblicare il bilancio sociale la stesura e la pubblicazione del bilancio sociale diventano la logica conclusione del processo. La stesura può benissimo essere affidata ad un apposito gruppo di lavoro, mentre per la pubblicazione bisogna attivarsi perché sia efficace e raggiunga adeguatamente tutti gli stakeholder.

Consultare gli stakeholder sul lavoro svolto una volta redatto il bilancio sociale è molto proficuo confrontarsi su di esso con gli stakeholder per capire se esso ha soddisfatto le aspettative ed in cosa possa essere migliorato.

[1] Con il termine output ci si riferisce al momento operativo, al risultato finale o al prodotto di un processo, mentre con il termine out come ci si riferisce, invece, più specificatamente agli effetti ed alle conseguenze indotte dal processo in questione.

[2]     Angelo Paletta –  Il controllo di gestione a supporto a supporto dei processi di rendicontazione sociale delle scuole – Bologna 2013

Capitoli già pubblicati:

Il bilancio sociale: introduzione?
Il bilancio sociale: cos’é?
Il bilancio sociale: perché?
Il bilancio sociale: per chi?
Conclusioni
Alcuni esempi
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