
Il bilancio sociale: cos’è?
Da quasi un decennio, grazie ad alcuni soggetti particolarmente sensibili, il bilancio sociale ha fatto il suo ingresso nelle istituzioni scolastiche, e tale scelta conferisce visibilità e concretezza al loro processo di rendicontazione, aumentandone la legittimazione presso l’utenza.
Il bilancio sociale si configura come un atto di responsabilità nei confronti della comunità ed attraverso di esso l’istituzione scolastica rende conto alla società ed alle diverse realtà territoriali delle attività svolte e dei risultati ottenuti. Esso è uno strumento, di natura volontaria, che permette di rendere conto dell’attività svolta dall’istituzione scolastica, ma costituisce anche una modalità per costruire un dialogo costante e schietto con le famiglie e gli altri attori sociali che insistono sullo stesso territorio. Un rapporto che sia basato sulla reciprocità e sulla trasparenza.
Il bilancio sociale è definibile come il documento, da realizzare con cadenza annuale, nel quale l’amministrazione riferisce, a beneficio di tutti i suoi interlocutori privati e pubblici, le scelte operate, le attività svolte e i servizi resi, dando conto delle risorse a tal fine utilizzate, descrivendo i processi decisori ed operativi” .
Il Bilancio Sociale nella scuola dell’autonomia è uno strumento di lavoro, ma anche uno strumento di autonomia e responsabilità sociale, attraverso cui rendere conto agli interlocutori sociali (studenti, famiglie, personale scolastico, comunità):
• dell’attuazione delle scelte
• delle attività svolte
• delle risorse utilizzate
• dei risultati conseguiti.
Il Bilancio sociale diviene così il mezzo della pubblica rendicontazione e lo strumento attraverso cui è possibile rivedere gli stessi processi e gli stessi risultati che qualificano l’identità dell’istituzione scolastica.
Il bilancio sociale si propone di dare conto degli impegni assunti, delle scelte effettuate, dell’uso delle risorse, dei risultati conseguiti, degli effetti sociali prodotti nell’ambito di un dialogo tra la scuola e i propri stakeholder (studenti, famiglie, comunità locale, ecc.) finalizzato al miglioramento delle performance. L’avvio di un percorso verso la rendicontazione sociale per la scuola costituisce, un’occasione per:
• riflettere sistematicamente su sé stessa, sui propri valori, obiettivi, missione;
• sentirsi stimolata a promuovere innovazione e miglioramento delle proprie prestazioni;
• identificare i propri stakeholder e attivare con essi momenti di dialogo, confronto, partecipazione, collaborazione.
Il termine bilancio sociale comunica l’idea di uno scambio che attraverso un confronto genera un’istantanea della situazione che si è venuta a creare dopo un anno di lavoro. Possiamo considerare il bilancio sociale come un documento in grado di dare uno sguardo alla singola istituzione scolastica da numerosi punti di vista, fotografando, alla fine dell’anno scolastico, la capacità di quella specifica istituzione di generare futuro attraverso il presente. Per presente si intendono le risorse economiche, finanziarie, strutturali, personali nonché le risultanze prodotte dall’analisi dei bisogni dell’utenza, mentre il futuro si sostanzia negli obiettivi e nelle finalità la cui sintesi è rappresentata dalla visione della scuola.
Il bilancio sociale è uno strumento al servizio dell’autonomia scolastica e dei processi di valutazione, nei cui confronti la scuola non può essere un soggetto passivo. Esso è momento fondante di un disegno più ampio che comprende:
• l’esplicitazione della visione etico-culturale della scuola. Su quali valori scommettere? Quale patto stipulare con gli stakeholder?
• la formazione alla cultura della responsabilità e dell’accountability di tutto il personale scolastico;
• la predisposizione di un sistema organizzativo coerente con le esigenze della valutazione, del monitoraggio, della rendicontazione, della comunicazione.
In sintesi, il bilancio sociale misura, ricorrendo ad opportuni indicatori, le performance della scuola in termini di:
• efficienza intesa come miglior utilizzo delle risorse disponibili,
• efficacia termine con il quale si indica il grado di raggiungimento degli obiettivi,
• equità che vede la scuola come costruttore del bene comune per le giovani generazioni.
Il personale della scuola, nella sua interezza, deve acquisire la consapevolezza e la convinzione che l’istituzione scolastica è inserita all’interno di una comunità allargata a cui è chiamata a fornire un servizio indispensabile. Il rendere conto del suo fare alla comunità è un passo importante per costruire un dialogo costante con gli altri attori del territorio, un dialogo fondato sulla reciprocità e sulla trasparenza.
In questo senso, lo strumento del bilancio sociale rappresenta per l’istituzione scolastica un’occasione per dare conto ai suoi stakeholder delle scelte effettuate, delle attività svolte, delle risorse utilizzate e della loro strumentalità verso il raggiungimento degli obiettivi, nonché dei risultati raggiunti, il che permette alla scuola stessa di tendere a riacquistare quella credibilità e quella legittimazione che negli ultimi tempi è andata via via scemando.
Correttamente inteso, il bilancio sociale è uno strumento al servizio dell’autonomia scolastica e dei processi di valutazione ed autovalutazione, entrambe attività nei cui confronti la scuola deve porsi con grande attenzione perché ne va del suo futuro.
Il bilancio sociale, però, non può limitarsi al solo momento valutativo ed auto valutativo, ma deve ampliare il suo orizzonte. La sua stesura deve diventare il punto di partenza di un disegno più ampio che porti all’esplicitazione chiara della visione etico-culturale della scuola, il che comporta anche l’elencazione precisa e puntuale dei valori su cui l’istituzione scolastica intende puntare e, di conseguenza, di quale patto essa voglia stipulare con i diversi stakeholder. Ma stilare un bilancio sociale porta anche alla promozione della cultura della responsabilità e dell’accountability di tutto il personale scolastico. L’effetto a livello di sistema, infine, porta alla predisposizione di una struttura organizzativa che sia coerente con le esigenze che emergono da un’efficace analisi dei bisogni, da un’attenta valutazione delle risorse e da una riflessione critica sui risultati raggiunti dagli studenti, ma anche dal monitoraggio in itinere, dalla rendicontazione e dall’efficacia della loro comunicazione.
Per quanto riguarda, nello specifico, il monitoraggio della performance, l’istituzione scolastica dovrà monitorare e valutare l’efficacia delle sue azioni rispetto alle sue finalità e alle aspettative degli stakeholder attraverso indicatori di efficacia e di efficienza. Questo comporta anche la diffusione e la condivisione dei risultati con gli stakeholder per programmare le attività future. Nell’ambito del monitoraggio non può mancare un momento dedicato alle riflessioni sull’impiego delle risorse, sulle attività svolte ed il confronto tra i risultati ottenuti e gli obiettivi programmati.
Per quanto riguarda, invece, gli obiettivi per il miglioramento della performance, l’organizzazione dovrà rivedere, se necessario, le proprie strategie, le finalità e gli obiettivi relativi al coinvolgimento degli stakeholder, i relativi piani operativi, il tutto alla luce degli eventuali cambiamenti intervenuti e di quanto appreso durante il processo di coinvolgimento degli stakeholder e della determinazione degli indicatori.
La scuola dell’autonomia è la scuola della ricerca e della sperimentazione ed in base a tale affermazione bisognerebbe trovare ed avere anche la volontà di sperimentare nuove modalità per interfacciarsi con il territorio. È opportuno spiegare all’utenza, dando al termine un significato molto largo tale da comprendere anche la committenza, la propria visione del mondo e della società, l’essenza, il significato e le finalità delle molteplici attività che nella scuola si portano avanti, gli obiettivi che essa si prefigge, sia con le attività in itinere sia con quelle programmate per gli anni a venire in virtù degli scenari prefigurati e dei relativi obiettivi.
In sintesi, bisogna cercare di raccordare e rendere comprensibile a tutti ciò che la scuola fa, ciò che si prefigge in base al contesto in cui opera e quali esiti ha fatto registrare. È importante, anche, eventualmente, registrare il non raggiungimento di alcuni traguardi ed obiettivi, indagandone le cause con spirito critico e proponendone i relativi correttivi.
Il prodotto finito deve essere semplice, facilmente fruibile, tanto da essere considerato, da tutti, un documento di facile consultazione e comprensione. Solo a queste condizioni il bilancio sociale può diventare strumento di confronto e di dibattito con tutti i soggetti che operano all’interno ed all’esterno della scuola, conseguenza che porta ad un incremento del livello quali-quantitativo del servizio fornito e fruito. Altro effetto positivo è legato alla gratificazione dei vari soggetti interessati, cosa che, a sua volta, incide positivamente sulla motivazione del personale e dell’utenza.
Il bilancio sociale ricade nell’ambito del Sistema nazionale di valutazione (SNV). Questo costituisce una risorsa strategica per orientare le politiche scolastiche e formative verso la crescita culturale, economica e sociale del Paese e per favorire la piena attuazione dell’autonomia delle istituzioni scolastiche.
Per migliorare la qualità dell’offerta formativa e degli apprendimenti, il SNV valuta l’efficienza e l’efficacia del sistema educativo di istruzione e formazione.
Il SNV si sviluppa su tre dimensioni:
1. la valutazione delle istituzioni scolastiche
2. la valutazione della dirigenza scolastica
3. la valorizzazione del merito professionale dei docenti
Il Sistema Nazionale di Valutazione in materia di istruzione e formazione è stato attivato nell’anno scolastico 2014/2015 così come stabilito dal DPR 28 marzo 2013 n. 80. Tale Sistema prevede, in particolare, che tutte le istituzioni scolastiche (statali e paritarie) realizzino un’attività di analisi e di valutazione interna e definiscano un insieme di obiettivi e azioni di miglioramento secondo il percorso delineato dal Rapporto di Autovalutazione (RAV) stilato, ovviamente, dalla stessa istituzione scolastica.
Dall’anno scolastico 2016/2017 le istituzioni scolastiche sono tenute a pubblicare sul portale Scuola in chiaro un Rapporto di rendicontazione sociale con la finalità di diffondere i risultati raggiunti rispetto agli obiettivi stabiliti e perseguiti negli anni precedenti e tendenti ad un miglioramento continuo e consapevole. La cifra che deve caratterizzare ed accompagnare il documento deve essere sia la trasparenza di atti e decisioni sia la condivisione e la promozione del miglioramento del servizio con la comunità di appartenenza.
Il bilancio sociale è un documento informativo che, se bene impostato, può offrire un’immagine ed una percezione diversa della scuola. Queste riflessioni spingono a considerare la rendicontazione sociale non come un mero adempimento burocratico ma come un’attività foriera di un miglioramento continuo. Non è, però, questa la sola ragione per cui è opportuno stilare il documento con la necessaria serietà. Bisogna acquisire, se ancora non lo si è fatto, la consapevolezza che la scuola è “un pezzo di Stato”, è “un frammento della società civile”, il che vuol dire che quando una scuola funziona, erogando efficacemente i servizi per la quale è stata pensata, con il lavoro dei vari attori che vi sono coinvolti, funziona lo Stato e la società civile. Far prendere consapevolezza agli operatori di far parte di un sistema allargato e coinvolgerli attivamente, ne aumenta la motivazione e la condivisione dei fini. La scuola è un presidio molto più ampio e prezioso per il territorio in cui opera e va ben oltre la percezione che ne hanno le famiglie che spesso si ferma ai compiti, ai voti ed alla presenza dell’insegnante. Avere consapevolezza di ciò porta il corpo docente ad una maggiore autostima e gli altri stakeholder ad avere maggiore rispetto per l’istituzione e per coloro che vi lavorano.
La scuola rappresenta un capitale sociale la cui valenza a volte ci sfugge e che va al di là della vita di classe. Attorno alla scuola, infatti, trovano eco e riferimento i grandi temi rappresentati dal futuro dei ragazzi, dall’etica e dalle regole che devono orientare la convivenza civile. Ma allora perché non descrivere, raccontare ed evidenziare il lavoro quotidiano e costante della vita scolastica? Perché non comunicare i progetti, l’aggiornamento, gli obiettivi realizzati, le difficoltà e i bisogni?
Sulla base di quanto detto finora, ogni istituzione ed ogni docente può trovare le proprie motivazioni per stilare un bilancio sociale che travalichi il mero impegno burocratico.
È bene che le scuole sperimentino nuove modalità di presentazione della realtà scolastica e che si mobilitino per una revisione critica del rapporto di autovalutazione (RAV) e del conseguente piano di miglioramento (PdM). Dalla lettura del bilancio sociale devono emergere nettamente le azioni culturali promosse dalla scuola in rapporto alle risorse, al territorio ed alla società chiarendo, nel contempo, l’essenza ultima e gli obiettivi che spingono e giustificano il fare dell’istituzione.
Ancora, si tratta di un’occasione per riflettere e comunicare le finalità ed il modo con cui vengono utilizzate le risorse, non solo economiche, favorendo, quindi, la trasparenza e la solidità dell’operato della scuola verso e con il territorio.
Capitoli già pubblicati:
Il bilancio sociale: Introduzione
Il bilancio sociale: perché?
Il bilancio sociale: per chi?
Il bilancio sociale: come?
Conclusioni
Alcuni esempi
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