Il bilancio sociale: Introduzione

Il bilancio sociale: Introduzione

7 Agosto 2018 0 Di giuseppe perpiglia

Dall’inizio dei tempi una caratteristica peculiare del sistema scolastico è stata l’autoreferenzialità. Il docente, chiuso nella sua torre d’avorio, dispensava il suo sapere con giudizi che venivano presi quasi fossero le sentenze di un oracolo.

La situazione attuale non è certo più questa, anzi non vi si avvicina nemmeno. Infatti, la scuola, già tempio della conoscenza, ed i suoi sacerdoti, il corpo docente, hanno perso tutto il loro fascino, la loro legittimazione e la considerazione sociale di cui godevano. Alla scuola oggi è richiesta non più la semplice conoscenza, intesa come accumulo di dati e di nozioni, funzione egregiamente svolta dalla rete, bensì il sapere, cosa ben diversa e molto più articolata. Permane, comunque, una certa propensione all’auto-isolamento. Anche questa caratteristica, però, seppure lentamente, comincia a sgretolarsi. La scuola viene spinta da possenti istanze sociali e normative ad aprirsi sempre più, a mescolarsi con il mondo esterno, inquinandolo e lasciandosi contaminare. A livello di singola istituzione scolastica, intercettare i bisogni e le esigenze del territorio ed essere in grado di fornire risposte efficaci, è ormai diventata una finalità imprescindibile per due ordini di motivi. Il primo è quello di rispondere compiutamente al ruolo di attore sociale con ruolo di protagonista che, come istituzione, è chiamata a rivestire ed a vivere quotidianamente. Il secondo è quello legato alla necessità di una corretta ed accorta gestione delle risorse, tra cui devono essere considerate anche quelle esterne al sistema scolastico.

Altra considerazione ancora è quella relativa alla valutazione, spesso vista come un’intromissione nel proprio lavoro e come una limitazione alla propria libertà d’azione. E neanche l’autovalutazione viene sempre percepita nella giusta luce e con la dovuta attenzione.

Un modo efficace per riflettere sul proprio operato, già in larga parte contenuto nell’incombenza burocratica, ruolo al quale non dovrebbe essere relegato in modo esclusivo, del Piano di Miglioramento, è rappresentato dal bilancio sociale, che è in grado di innescare un virtuoso processo di maturazione individuale e professionale e di maggiore strutturazione di tutto il sistema. La valutazione, sia autodiretta sia esterna, deve essere intesa soltanto come un utile strumento per migliorarsi e per dare un senso compiuto al proprio lavoro, che deve trovare una corrispondenza negli esiti ottenuti e negli impatti provocati.

Il bilancio sociale rappresenta la sintesi tra una riflessione sul proprio operato e sul modo in cui viene esperito, ma anche una rendicontazione per tutti gli stakeholder, cioè per tutti coloro che hanno un qualche interesse, diretto o indiretto, legato all’azione dell’istituzione scolastica.

Il documento in questione deve rappresentare una sintesi tra:

  • Il contesto, rappresentato dall’analisi dei bisogni e delle risorse;
  • Il dichiarato, cioè cosa ci si era prefisso di fare, ossia le aspettative;
  • L’agito, quello che in effetti si è fatto e si è messo in essere;
  • Gli esiti, rappresentati dagli apprendimenti degli alunni, dei risultati dei test Invalsi, ma anche degli effetti indotti nel territorio.

Il perno principale su cui ruota il bilancio sociale è il concetto di accountability. Con tale termine, corrispettivo inglese del nostro responsabilità, si intende, appunto, una responsabilità illimitata, che può essere formale o meno, in capo ad un soggetto o a un gruppo di soggetti (accountors), del risultato conseguito da un’organizzazione sulla base delle risorse, delle proprie capacità e delle proprie abilità, mettendo in pratica un comportamento improntato ai canoni dettati dall’etica.

Tale responsabilità richiede giudizio critico e capacità decisionale e si realizza nei confronti di uno o più portatori di interesse (account holders o accounteers) con conseguenze positive o negative, a seconda che i risultati programmati e desiderati siano raggiunti o disattesi. Il focus principale, comunque, non è la responsabilità in quanto tale, ma la responsabilità di svolgere attività finalizzate a raggiungere un determinato risultato. Il fulcro si sposta, quindi, sulla definizione specifica e trasparente dei risultati attesi che vanno a costituire le aspettative, su cui la responsabilità stessa si basa e su cui sarà valutata. La definizione degli obiettivi costituisce, dunque, un mezzo indispensabile per assicurare un’efficace accountability.

Insieme al concetto di responsabilità, l’accountability presuppone quelli di trasparenza, di sussidiarietà e di compliance. La prima è intesa come accesso alle informazioni concernenti ogni aspetto dell’organizzazione, fra cui gli indicatori gestionali e la predisposizione del bilancio e degli strumenti di comunicazione volti a rendere visibili decisioni, attività e risultati. Essa deve essere sia interna sia esterna. La seconda può essere sia verticale sia orizzontale. La sussidiarietà verticale è quella che deriva dall’inserimento della singola istituzione scolastica in un sistema molto più ampio. Quella orizzontale, invece, scaturisce dall’inserimento nella comunità locale.

Infine, la compliance si riferisce al rispetto delle norme ed è intesa sia come garanzia della legittimità dell’azione sia come adeguamento dell’azione agli standard stabiliti da leggi, regolamenti, linee guida, anche di tipo etico, o codici di condotta. Il rendere pubblici i propri documenti, sottoporli, almeno potenzialmente, alla critica degli utenti promuove un’apertura di pensiero i cui effetti si riverberano positivamente nel lavoro di tutti i giorni. Essa rende possibile la comparabilità e fornisce la necessaria legittimità all’istituzione.

Una tale semplice attività promuove, inoltre, l’instaurarsi di un meccanismo automatico di autocritica che porta ad un miglioramento del servizio fornito. Non bisogna, però, fraintendere sul significato di soddisfazione del cliente (customer satisfaction) che è una caratteristica assunta come misura della qualità del servizio. Il rischio, infatti, è quello di inseguire i desiderata dell’utenza, per loro natura volubili, senza avere e perseguire una propria vision.

Il termine compliance riconosce l’etimo latino complere, compiere. Infatti, indica, con molta approssimazione, la caratteristica di colui che compie efficacemente il proprio dovere. Tale termine sta per conformità, quindi adeguamento delle proprie attività a determinate norme, regole e standard, anche di tipo etico. In particolare, la compliance normativa consta nel rispetto delle norme e delle leggi. La compliance può e deve essere esperita sia nei confronti di norme esterne sia nei confronti di norme e regolamenti interni. In questa seconda tipologia ricadono i codici di condotta ed i codici etici. Il concetto di compliance è associato ai valori etici, in primis quello dell’onestà, sia dell’istituzione nel suo insieme sia nei suoi singoli componenti.

Sotto questi aspetti, l’accountability può anche essere definita come l’obbligo di spiegare e giustificare il proprio comportamento. Non tenere conto di un tale atteggiamento e non soddisfare tali doveri morali ripaga sull’immediato con un minore impegno, ma, alla lunga, porterebbe l’istituzione su una strada controproducente e senza sbocco alcuno. Perseguire le proprie finalità, frutto di una riflessione critica ed attenta, vuol dire anche formare l’utenza.

Le rendicontazioni sociali o di sostenibilità tendono ad andare oltre i dati contabili per diventare il bilancio delle azioni intraprese, del servizio erogato, di tutti i valori aggiunti che il servizio scolastico fornisce sia per il territorio che per gli stessi operatori dell’istituzione scolastica. La stesura seria e responsabile del bilancio sociale permette di diventare capaci di rendere conto perché maturi un linguaggio della fiducia. Si può affermare che il bilancio sociale per raggiungere i suoi scopi comunicativi si deve basare su tre verbi: narrare, descrivere, contare.

Capitoli già pubblicati:

Il bilancio sociale: cos’é?
Il bilancio sociale: perché?
Il bilancio sociale: per chi?
Il bilancio sociale: come?
Conclusioni
Alcuni esempi
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